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Unknown Fields Division Parte I: la zona proibita di Chernobyl

Un gruppo interdisciplinare di ricercatori provenienti da tutto il mondo visita la zona del reattore nucleare di Chernobyl, in Ucraina.

Il programma didattico itinerante della Architectural Association diretto dal bravo e carismatico Liam Young e da Kate Davies ha invitato Nelly Ben Hayoun, direttore creativo e designer esperienziale, a unirsi a un gruppo interdisciplinare di dottorandi, architetti, artisti e saggisti in un viaggio che ha per meta paesaggi e siti industriali straordinari. I componenti del gruppo, battezzato Unknown Fields Division ("Divisione Territori ignoti"), hanno messo in valigia contatori Geiger e tute spaziali in previsione di una gita dall'atomo al cosmo: un'indagine nei territori ignoti che stanno tra la zona proibita del reattore nucleare di Chernobyl in Ucraina e la base di lancio di Gagarin, il cosmodromo di Baikonur in Kazakistan. Costeggeranno le acque in ritirata del lago di Aral e visiteranno le miniere di oro nero dei campi petroliferi e degli stabilimenti del caviale del Caspio. In questi mutevoli territori della natura e dell'artificio intendono ripensare le posizioni di tutela e di conservazione del mondo naturale e documentare in sezione un paesaggio stregato di fragilità ecologica e obsolescenza tecnologica.

Scommessa con l'invisibile
3… 2… 1…
La rivoluzione è in marcia e noi siamo gli esploratori e i soldati della creatività della Divisione Territori ignoti!

Raccogliamo, riflettiamo, raccontiamo, agiamo, registriamo e sperimentiamo; elaboriamo archivi per un futuro possibile. Nomadi a caccia dell'ultima balena dei mari, rivestiti delle nostre tute rosse da laboratorio cerchiamo residui di uranio e polveri radioattive. Quarantadue partecipanti che vengono dagli Stati Uniti, dall'Olanda, dalla Grecia, dall'Italia, dal Canada, dalla Germania, dalla Francia, dal Portogallo e da altri paesi sono addestrati a perdersi nel Territorio, in cerca del repertorio di immagini della catastrofe.
Pete Collard si gode un po' di vento nella mensa di Chernobyl © Neil Berrett 2011.
Pete Collard si gode un po' di vento nella mensa di Chernobyl © Neil Berrett 2011.
Siamo emozionati, vogliamo provare un pizzico dell'esperienza velenosa di Chernobyl. Mangiamo nella Zona proibita, di notte respiriamo la Cosa, a finestre spalancate e nel sonno profondo. Ci svegliamo senza sapere bene perché siamo qui e come abbiamo fatto ad arrivarci. Siamo al sicuro? Dobbiamo essere al sicuro? Stiamo pericolosamente giocando d'azzardo con l'invisibile? La Zona risponderà alle nostre attese?
Siamo gli esploratori della zona morta!
Almeno così pensiamo… Oppure è un quadro dipinto apposta per noi?

Guardiamo ciò che resta di una bambola, per terra accanto all'autobus, e le decorazioni natalizie che qua e là sono ancora sugli alberi, abbandonati dagli abitanti di Pripyat nel corso dell'espulsione di massa del maggio 1986, dopo l'esplosione del Reattore 4 di Chernobyl.
Operazioni di ricerca sul sito © Neil Berrett 2011.
Operazioni di ricerca sul sito © Neil Berrett 2011.
Nella sede della scuola osserviamo, fotografiamo, registriamo: migliaia di libri e di maschere antigas per bambini sono sparse sul pavimento come dopo un temporale. Comprendiamo di far parte di uno scenario gigantesco, ma come partecipanti attivi, uniche componenti dinamiche, ci muoviamo come robot di esplorazione in un reattore, attraversando meccanicamente il campo delle telecamere di sorveglianza ancora in uso, a quanto si dice, da parte del ministero dell'Emergenza.

Ci fermiamo a dar da mangiare ai pesci gatto proprio accanto al sarcofago che oggi ricopre il nucleo mortale, ancora radioattivo. Questo gigantesca scudo nucleare è stato costruito durante l'emergenza in seguito alla dispersione su vasta scala di elementi radioattivi. Qui i livelli di radioattività sono più alti e possiamo fotografare solo "la parte frontale del sarcofago, non a destra né a sinistra", ci dice Maksim, la nostra guida, che è nato a Chernobyl e conduce la visita. Ci dice che sta bene, che "il [suo] stato di salute viene controllato ogni anno dal reparto di Radiologia dell'ospedale di Chernobyl" e che con lui siamo "in buone mani". Maksim chiacchiera molto della Zona proibita e perciò tutti cominciamo a tranquillizzarci…
Le decisioni prese allora a Chernobyl erano “decisioni sperimentali”. In realtà nessuno sapeva che cosa fare. Sergeij crede che Chernobyl dovrebbe diventare un centro di addestramento per le emergenze radioattive, o forse dovrebbe essere usata come parco nazionale.
Il parco giochi tematico di Chernobyl © Neil Berrett 2011.
Il parco giochi tematico di Chernobyl © Neil Berrett 2011.
Certo: anche se sappiamo benissimo che cosa è successo qui, in qualche modo pare che sottovalutiamo il pericolo (ma c'è davvero?).
Il giorno prima di entrare nella Zona proibita abbiamo conosciuto Sergeij Mirnyi, il primo a visitare la zona. Era un "liquidatore", aveva il compito di "liquidare le conseguenze " di Chernobyl. Lui e al sua squadra sono diventati responsabili della decontaminazione della Zona due mesi dopo l'incidente. Ha un'immagine molto ottimistica della zona, che ho trovato abbastanza sconvolgente… Addestrato con il suo reparto dall'Unione Sovietica per una possibile terza guerra mondiale, quando si verificò il disastro era l'ufficiale responsabile del controllo NBC (Nucleare, Batteriologico, Chimico).
Operazioni di ricerca sul sito © Neil Berrett 2011.
Operazioni di ricerca sul sito © Neil Berrett 2011.
Coperti da tute protettive di gomma, nel corso della bonifica girarono con i loro blindati per l'impianto devastato, mentre gli altoparlanti dell'accampamento trasmettevano musica pop ucraina. La radiazione, secondo lui, cala di un fattore 10 ogni anno; il che secondo lui significa che oggi il livello di radioattività della zona è di fatto inoffensivo, minore di quello di un volo dall'Europa agli Stati Uniti.

Sergeij ci ha spiegato come l'Unione Sovietica sia riuscita a svuotare l'intera città di Pripyat (50.000 abitanti) con 1.000 autobus. Ha detto che le decisioni prese allora a Chernobyl erano "decisioni sperimentali". In realtà nessuno sapeva che cosa fare. Sergeij crede che Chernobyl dovrebbe diventare un centro di addestramento per le emergenze radioattive, o forse dovrebbe essere usata come parco nazionale. Al momento la zona è sotto la sorveglianza di quello che il governo ucraino chiama "ministero dell'Emergenza", l'accesso è severamente proibito perché il sito di Chernobyl è da tempo "sede di indagini"…
Nella piscina con l'elicottero di Liam Young provvisto di fotocamera © Neil Berrett 2011.
Nella piscina con l'elicottero di Liam Young provvisto di fotocamera © Neil Berrett 2011.
Chernobyl è stato il primo terreno di sperimentazione della Divisione Territori ignoti e il nostro rispetto delle regole non è stato irreprensibile. Non indossiamo 'sempre' l'equipaggiamento protettivo, non è che non beviamo 'mai' o non tocchiamo 'mai' degli oggetti, e mangiamo perfino delle more… Stiamo rischiando troppo con l'invisibile? Nessuno di noi in realtà può dirlo.
Clive Van Heerden della Philips Design Probes © Neil Berrett 2011.
Clive Van Heerden della Philips Design Probes © Neil Berrett 2011.
Turisti dell'invisibile

Questo il calendario della visita alla zona:

Primo giorno
• Posto di controllo 1: passaporto, perquisizione: 22' 53"
La Zona proibita si estende per un diametro di 30 chilometri intorno alla centrale.
• Riunione con la guida all'albergo di Chernobyl: 14'58" compresa la firma di un accordo vincolante per i partecipanti.
"Nel corso della visita alla Zona proibita è assolutamente vietato
- portare con sé armi di qualunque tipo
- bere alcolici o assumere droghe
- mangiare o fumare all'aperto
- toccare qualunque struttura o vegetale
- sedersi o collocare equipaggiamento fotografico a terra
- asportare qualunque oggetto
- contravvenire alle regole sull'abbigliamento (scarpe aperte, pantaloni corti, gonne)
- rimanere nella zona in assenza del funzionario responsabile della comitiva"

• Pranzo alla mensa di Chernobyl con gli operai della Novarka che stanno costruendo il "nuovo contenitore di sicurezza" destinato a rimpiazzare l'attuale sarcofago.
• Visita al teatro, parco tematico di Pripyat
• Cena all'albergo di Chernobyl (all'interno della Zona proibita)
Liam Young e il suo robot © Neil Berrett 2011.
Liam Young e il suo robot © Neil Berrett 2011.
Secondo giorno
• Visita alla scuola, alla piscina ecc. di Pripyat
• Visita al sarcofago
• Cibo ai pesci gatto di fronte al sarcofago
• Visita al monumento commemorativo
• Posto di controllo, controllo del livello di radioattività
• Uscita dalla Zona alle ore 17
Ora siamo vicini al lago di Aral, a bordo di un treno notturno kazako, in attesa di un'esperienza… tornerà il lago di Aral a bagnarci i piedi?

Per ulteriori informazioni sulla Divisione Territori sconosciuti si veda www.unknownfieldsdivision.com.
La corsa per scattare la foto del reattore di Chernobyl 4 in meno di due minuti © Neil Berrett 2011
La corsa per scattare la foto del reattore di Chernobyl 4 in meno di due minuti © Neil Berrett 2011
L'iniziativa estiva di Unknown Fields 2011 è a cura di:

Liam Young
Kate Davies

Collaboratori:
Chris Hatherill Clive Van Heerden Emmanuel Verycuse Eric De Haas Jack Mama Jonathan Gales Michael Madsen Regina Peldszus Stephen Smith Vincent Fournier Will Wiles Nelly Ben-Hayoun
Partecipanti:
Adam Molinski Aldongar Cherdabayev Andrea Bagnato Andreas Makas Breanna Carlson Bryan Allen Charles Irby Colleen Tuite Demetris Constantinides Ellen Hartman Greg Barton Ian Quate Joan Tom Joana Rodrigues Judson Hornfeck Madeeha Merchant Mond Qu Neil Berrett Nicolas Moore Nicole Koltick Oliviu Lugojan-Ghenciu Pete Collard Samantha Lee Svetlana Demchenko Vere Van Gool William Dunaway Yuri Yoshioka Kassymkhan Ulykbanov Arjen Oosterman:

All photographs © Neil Berrett 2011.

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