Complesso residenziale in Messico

Ridisegnando il rapporto tra sfera pubblica e sfera privata, il progetto si fonda sulla composizione di spazi che sono contemporaneamente intimi e pubblici.

Collocandosi su un piano intermedio tra la tipologia della casa e dell'albergo, dell'appartamento e della villa, l'intervento dello studio Hierve-Diseñería comprende nove abitazioni e una serie di spazi comuni che si aprono su una corte centrale. Il complesso, strettamente collegato agli edifici locali che caratterizzano la graziosa cittadina di Santa María nella Valle de Bravo, comprende spiazzi, terrazze e corti in un ambiente che richiama quello di un boutique hotel o di un convento.

Valle de Bravo, a due ore d'auto da Città del Messico, è meta di weekend in campagna per una delle più grandi città del mondo anche grazie al suo lago, importante risorsa idrica della regione. Insieme a San Miguel de Allende e Oaxaca, è una delle poche località storiche del Paese in cui la legge tuteli il paesaggio locale, che presenta un'immagine omogenea di architettura tradizionale. L'uso dei tetti a falde con tegole, dei muri bianchi, del legno e della pietra caratterizza l'architettura di Valle de Bravo, silenziosa e senza tempo.

Le prime prove moderne in questo scenario (le case costruite negli anni Novanta da Alberto Kalach, da Ten Arquitectos e da BGP) rappresentano esempi di mediazione tra le restrizioni fondate sulla tradizione locale e il desiderio di un'architettura cosmopolita contemporanea. Perciò si è creato un intreccio nato dalla combinazione di calcestruzzo a vista, vetro, spazi liberi, carpenteria metallica lineare insieme a tegole, mattoni e travi di legno grezzo. Mentre queste proposte rappresentavano una nuova versione della "casa messicana", ottenuta tramite un aggiornamento formale ma senza modifica dei materiali in una ricerca di maggiore trasparenza e luminosità, non c'è stato alcun tentativo di ridefinire il concetto di casa o il modo di occupare un luogo utilizzato saltuariamente, soprattutto nei fine settimana. Queste costruzioni sono state pensate come case monofamiliari il più possibile separate da quelle vicine, e portate fuori dal contesto urbano nel tentativo di avvicinarsi alla natura.

La collocazione audacemente centrale del progetto di Hierve-Diseñería – nel quartiere storico – e l'idea di aprirlo su se stesso, nonché la nuova prospettiva di vita comunitaria che crea, danno vita a una concezione totalmente diversa. Le abitazioni, la cui superficie va dai 168 ai 250 metri quadrati, organizzate in una schiera a L, si aprono su uno spazio comune, che comprende la zona della piscina con la sua terrazza. Il lotto d'angolo è usato per separare il complesso dalla strada grazie alla costruzione di un volume basso (dove sono situati il parcheggio e i servizi) e di uno più alto, composto da una delle ali della schiera delle abitazioni, lasciando solo delle finestre di dimensioni limitate sulla strada e sull'ingresso principale, che conduce alla corte tramite una scalinata monumentale.

La scalinata che costituisce l'ingresso principale al complesso. Lungo le strade che delimitano il lotto, i volumi sono chiusi e compatti (foto di apertura)
La scalinata che costituisce l'ingresso principale al complesso. Lungo le strade che delimitano il lotto, i volumi sono chiusi e compatti (foto di apertura)
A un isolato di distanza dalla chiesa coloniale di Santa María Ahuacatlán, che risale al XVI secolo, e a due isolati dal lago, il progetto si trova all'incrocio della sua condizione di spazio prettamente urbano, integrato nel proprio contesto, e di un più libero spazio aperto verso il lago e verso i monti. La disposizione spaziale è definita dalla collocazione di un patio/corridoio che corre lungo le case, in funzione di polmone spaziale tra le abitazioni e le zone della piscina dove si trova la corte centrale. Un patio privato alla fine del corridoio porta luce e tranquillità in uno spazio destinato allo yoga e alle sale per i massaggi.

Il progetto, in comproprietà e con servizi alberghieri, si fonda sul rapporto tra spazi comunitari e aree private, in cui l'essere parte del quartiere storico è essenziale quanto il ritrarsi nel tentativo di isolarsi proprio da quello scenario. Grazie all'abile sfruttamento degli scoscesi pendii che la topografia offre per nascondere le aree dei servizi, nonostante la lunghezza della facciata d'angolo l'edificio presenta verso l'esterno proporzioni estremamente compatte. Il progetto, sollevando lievemente il volume denso e continuo che corre lungo entrambe le strade, pare galleggiare, inserendosi nel tessuto circostante. L'interno, invece, sottolinea l'esistenza delle abitazioni individuali, caratterizzate da grandi aperture che incorniciano le vedute.
Vista di una delle corti interne.
Vista di una delle corti interne.
Le residenze sono basate sulla distinzione tra aree private (camere da letto) situate al piano terreno, progettate per ottenere la massima intimità, e le aree pubbliche al piano superiore, aperte sulla corte grazie a una terrazza che amplia l'area di soggiorno-pranzo. In tutto il progetto vengono usati solo quattro elementi: pareti bianche, pareti rosso ruggine (per le zoccolature e i bagni), tavole di legno (per porte, finestre e particolari) e pietra (ciottoli e lastre grigie). La prevalenza di pareti massicce, forme semplici e atmosfera di serenità (eredità dell'architettura di Luis Barragán) si contrappone all'uso di lunghi solchi da cui debordano ciottoli e piante selvatiche che accentuano la natura teatrale del progetto. Fernanda Canales
In tutto il progetto vengono usati solo quattro elementi: pareti bianche, pareti rosso ruggine (per le zoccolature e i bagni), tavole di legno (per porte, finestre e particolari) e pietra (ciottoli e lastre grigie).
Il nuovo complesso tra preesistenze storiche e paesaggio
Il nuovo complesso tra preesistenze storiche e paesaggio
Santa María, Valle de Bravo, Messico
Progetto: Hierve-Diseñería
Gruppo di progettazione: Alejandro Villarreal (partner), Andrés Casares (responsabile progetto); Sugey Ramirez, Gabriela Rosas, Jesús Ramirez, Denisse Novelo and Arturo García Crespo (collaboratori)
Consulenti: Moncad (strutture), M3 Ingeniería Integral (ingegneria meccanica), Ambiente Arquitectos (progettazione paesaggistica), LLC Iluminación (illuminotecnica), Isabel Maldonado (interior design), Maderaje Arquitectónico (carpenteria)
Committente: Inmobiliaria Sanmo SA de CV
Impresa di costruzione: Zimbra
Superficie lotto: 2.509,64 mq
Superficie costruita: 2.269 mq
Periodo di progetto: 2007-2009
Periodo di costruzione: 2008-2010
Costo: $2.700.000
Fotografia: Fernando Cordero, Alejandro Villarreal
Lo sviluppo degli spazi aperti all'interno dell'insediamento sullo sfondo della chiesa coloniale di Santa María Ahuacatlán del XVI secolo
Lo sviluppo degli spazi aperti all'interno dell'insediamento sullo sfondo della chiesa coloniale di Santa María Ahuacatlán del XVI secolo
Fernanda Canales, nata in Messico nel 1974, si è laureata in architettura all'Università Iberoamericana di México City nel 1997 e ha conseguito un master alla UPC di Barcellona. Attualmente sta completando il dottorato alla ETSAM di Madrid. Ha fondato uno studio di progettazione a México City, attivo sia nel campo pubblico che privato, e ha vinto diversi concorsi di architettura, tra cui quello per il nuovo Campus CEDIM di Monterrey e per un complesso teatrale di Guadalajara. Insegna design e urbanistica all'Università Iberoamericana, alla Universidad Nacional Autónoma de México e, come visiting professor, alla ETSAB di Barcellona. Nel 2010 è stata premiata come architetto emergente dal Colegio de Arquitectos de México.
La piscina con la terrazza su cui affacciano le nove abitazioni
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La zona giorno degli appartamenti si apre con un patio verso la corte
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