Nella direzione della sostenibilità, l'amministrazione comunale ha elaborato diversi piani in campo urbanistico e un progetto denominato "Portogruaro Città Solare". Quest'ultimo comprende la stesura di un Piano d'azione comunale per il miglioramento dell'efficienza energetica e l'uso delle fonti rinnovabili in contesto urbano" finalizzato all'individuazione dei possibili interventi in campo energetico attraverso l'analisi delle modalità tecniche ed operative di attuazione e la pianificazione programmata delle azioni. Portogruaro si candida, quindi, a essere un modello non solo per le proprie scelte politiche energetiche e ambientali, ma anche e soprattutto per l'intento di condividerle con i propri cittadini e di attuarle attraverso la ricerca di nuove ed efficienti forme architettoniche destinate a migliorare la città.
Il Parco, integra spazi per le imprese e spazi verdi ed è inserito in un nodo strategico per gli scambi internazionali, a ridosso del Corridoio Europeo n° 5, uno dei grandi assi stradali e ferroviari europei. Il POLINS, progettato dall'architetto Marco Acerbis, è un edificio polifunzionale che ha l'obiettivo di offrire consulenza alle imprese, in particolare le piccole e medie, favorendo lo sviluppo di nuovi modelli di business integrando il mondo universitario, il mondo della consulenza e quello imprenditoriale. Il POLINS incoraggia le imprese a mettere periodicamente in discussione il proprio modello di business utilizzando come provocazione uno slogan che recita … "se una cosa funziona, è vecchia!".
Esposizione a sud, forma e materiali sono stati studiati per massimizzare gli apporti solari gratuiti e minimizzare il fabbisogno energetico per il condizionamento invernale ed estivo. Il terreno, originariamente piano, è stato modellato creando un terrapieno che copre interamente il lato nord dell'edificio e parte dei prospetti est ed ovest, lasciando completamente libero solo il lato sud, prevalentemente vetrato. È questa cura del dettaglio, del modo in cui l'edificio si attacca a terra e si relaziona al sole, ma anche di ogni singola parte componente l'involucro e le sue attrezzature, ad assicurare la buona integrazione nel contesto del paesaggio di cui l'edificio è parte. .
La curva generata dal terrapieno sul lato nord prosegue visivamente con le grandi arcate in abete lamellare, di luce pari a 33 metri, che coprono l'intero volume accogliendo il visitatore dall'esterno e "proteggendolo" dall'interno.
Un frangisole fotovoltaico, quindi, che propone una morfologia perfettamente integrata nell'edificio e la cui proporzione e armonia è affidata a un razionale calcolo dei percorsi solari, che tiene conto del sito e delle esigenze degli utenti: un compromesso ben riuscito tra prestazioni energetiche ed aspetto formale, che soddisfa gli amanti delle prestazioni, così come gli amanti della buona architettura.