Creando uno spettacolare spiazzamento all'estremità di una schiera di edifici bassi ottocenteschi in riva al fiume Eem, l'edificio a tre piani – due destinati a un ristorante, con uffici al di sopra – contraddistingue un luogo importante della città portuale. È vicino a una linea ferroviaria, a uno dei canali circolari che costituiscono l'infrastruttura della città e a un'antica porta medievale. Ciascuno di questi elementi di contesto non è soltanto preso in considerazione, ma mescolato e infuso nella fisicità dell'edificio.
La facciata, apparentemente plastica, è fatta di pannelli di calcestruzzo modulari. Ciascun pannello, che termini in volute ornamentali o culmini in spioventi in miniatura, ha la sua ragion d'essere nel desiderio di esprimere graficamente la storia del Grote Koppel. Il linguaggio, a detta degli architetti, è una specie di futurismo manierista.
La suddivisione dell'edificio in tre distinte stratificazioni corrisponde con maggior naturalezza ai magazzini e alle residenze di città che costituiscono questa città della provincia olandese. Il piano terreno e il primo piano del ristorante, bianchi, sono aperti a livello del suolo e sono sormontati da un secondo piano grigio scuro destinato agli uffici. Le finestre sono attraversate in modo apparentemente casuale da diagonali, colate nel cemento come travi di legno appositamente sistemate, come se l'edificio fosse dismesso o abbandonato. La loro struttura decorativa si cala e si immerge nei muri.
