Cynthia, americana, e il suo compagno, il designer canadese John Hardy, vivono a Bali da più di trent'anni. Nel 2007, dopo aver ceduto la loro proficua attività nel ramo della gioielleria, hanno fondato una scuola concepita come alternativa agli istituti internazionali disseminati nell'isola e legati al concetto dello spazio didattico chiuso tra quattro mura. Ispirata al modello educativo elaborato da Rudolf Steiner, imperniato sul concetto di apprendimento esperienziale, la Green School punta a educare i leader futuri nel campo della sostenibilità. Quest'anno, l'istituto ha arruolato duecento studenti, a partire dall'insegnamento elementare fino al Grade Twelve (corrispondente al biennio super ior e dell'ordinamento italiano).
Per realizzare la scuola, John Hardy non si è rivolto al circuito dei concorsi internazionali di architettura, ma ha preferito una compagine eclettica, fatta di designer, artisti e architetti specializzati nella costruzione in bambù. Ha quindi affidato la prima direzione del progetto allo scultore Aldo Landwehr, svizzero residente a Bali, scomparso nel 2009. Hardy stesso ha delineato il piano di massima, e fondato una società – oggi conosciuta con il nome di PT Bamboo Pure – per progettare, costruire e arredare la scuola.


Per molti versi, la crescita della Green School riecheggia più con la tradizione vernacolare che con i canoni formali dell'architettura. Come illustrava "Architecture without Architects", la storica mostra curata da Bernard Rudofsky al Museum of Modern Art di New York nel 1964, l'essere umano ha sempre cercato dei siti tali da creare "un entusiasmo generato da un paesaggio superbo". La Green School sorge su ripidi declivi, così che l'architettura, piuttosto che apparire separata dal contesto, risulta esserne parte: il piano generale induce un senso di esplorazione e coabitazione con la natura.
La Green School sorge su ripidi declivi, così che l'architettura, piuttosto che apparire separata dal contesto, risulta esserne parte

Nei limiti inerenti al materiale, fioriscono le variazioni di ordine formale. Nel suo Essai sur l'architecture, Marc-Antoine Laugier postulava l'idea che le radici di ogni tipo di architettura vadano individuate nella capanna primitiva, fatta di tronchi e rami d'albero. Il frontespizio del volume conteneva un'incisione raffigurante la dea dell'architettura che indica una struttura intesa a esprimere tale verità: "L'arte", dichiarava Laugier, "è nata imitando la natura". Ponendosi su questa stessa linea, il progetto ispira una cultura di creatività localizzata, opposta alla fabbricazione high-tech. Come un artigiano costruisce basandosi su poche, semplici tecniche per poi svilupparle in infinite iterazioni, la costruzione della Green School è più vicina alla mano che intreccia un tessuto: uniforme nel materiale, sofisticata nella composizione.

Bali, Indonesia
Architects: PT Bamboo Pure
Design team: John Hardy (owner and inspirator); Aldo Landwehr (creative director), Cheong Yew Kuan, Effan Adhiwira, Miya Buxton, Hanno Burtscher, Phillip Beck, Stephanie Gunawan, Erin Johnson, Kendra Spanton, Yulianto Maliang, I Nyoman Kerta, I Gusti Ngurah Putra Wiarsa, Heru Wijayanto (designers), Joerg Stamm (bamboo consultant)
Structural engineering: Faculty of Civil Engineering, Gadjah Mada University,
Jogjakarta, Ir. Morisco, Ashar Saputra, Inggar S. Irawati
Construction supervision: PT Bamboo Pure
Client: Yayasan Kul Kul
Built area: 5,534 m2
Cost: approx. 3.120.000 USD
Design phase: June 2005 – September 2007
Construction phase: February 2007 – December 2007



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