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L'Albero Rosso di Turenscape

I progettisti di Turenscape, diretti da Kongjian Yu, hanno trasformato una discarica in un giardino botanico. Il professore cinese racconta a Domus le ragioni di un nuovo approccio al progetto del paesaggio. A cura di Laura Bossi

Nel giardino botanico di Qinhuangdao, il colore rosso divide lo spazio dell'uomo da quello della natura. I paesaggisti di Turenscape, il più importante studio di progettazione ambientale della Cina, lo usano infatti per definire i diversi momenti del parco: brillano di rosso intenso la recinzione dell'ingresso, i muretti del frutteto, la passerella dalla quale si possono osservare gruppi di piante radunate per affinità. E, infine, i cinque grandi 'alberi' artificiali che i progettisti hanno piazzato lungo il culmine della collina.

I Crane Pavilions prendono spunto dalla presenza, lungo un fiume vicino, di una serie di gru (in inglese, crane) e segnalano da lontano un luogo nel quale i visitatori possono rilassarsi all'ombra. L'uso del colore, il declinare il paesaggio in scenografie organizzate in sequenza, il disegno di elementi che molto assomigliano a un'installazione artistica sono gli elementi fondanti di un approccio che non è mai banale. E che riesce a trasformare il degrado ambientale, come a Qinhuangdao, in un'esperienza didattica accessibile a tutti.

Diretto da Kongjian Yu, preside e fondatore della scuola di architettura del paesaggio dell'università di Pechino, Turanscape ha vinto nel 2009 il World Architecture Festival di Barcellona con il progetto di recupero, a Tianjin, di un'area paludosa abbandonata. Laura Bossi

Lei partecipa spesso a interventi di riqualificazione ambientale: c'è oggi in Cina un interesse sempre maggiore per l'ambiente? Come affronta questi progetti?
Il recupero di ambienti degradati, nella Cina contemporanea, è sicuramente una questione fondamentale. Questo paese ha una popolazione così vasta (22% di quella mondiale), ma meno del 10% di acqua, terra coltivabile e altre risorse naturali: molto al di sotto della media globale. Gli ultimi trenta anni di urbanizzazione e industrializzazione selvaggia hanno pesantemente inquinato il terreno. 400 città su più di 660 non hanno acqua a sufficienza, il 75% della superficie idrica è inquinato; praticamente tutti i fiumi e i ruscelli sono canalizzati. Le paludi scompaiono, fiumi e laghi perdono la loro funzione di regolare le esondazioni e le terre coltivate sono gravemente contaminate. L'acqua freatica è stata prosciugata. Ogni pezzetto di terra, che sia nelle aree urbane o in quelle rurali, è stato danneggiato, in misura maggiore o minore, e deve essere ripristinato. Questo tipo di lavoro va fatto per gradi: dal paesaggio nazionale al giardino di casa, ai singoli edifici. Tutti questi temi sono strettamente legati alla nostra professione come urbanisti, paesaggisti e architetti. Per questo io definisco questi mestieri come l'arte della sopravvivenza. Si tratta di capire come possiamo recuperare un ambiente sano ed ecologico e i nostri sistemi agricoli per sostenere una popolazione esigente, impaziente di urbanizzarsi e di consumare risorse ed ecosistemi in modo non sostenibile. È una questione di etica del territorio e della professione.
Come affronto questi progetti? Prima di tutto, devi saper leggere e rispettare il luogo, il suo rapporto con il contesto locale in termini di metodi e processi: per esempio, i processi dell'acqua piovana, quelli biologici e quelli storici e culturali. In questo modo si possono individuare i problemi che, in genere, sono legati agli ecosistemi e ai loro servizi. Secondo: devi trovare una soluzione supportata dal sapere scientifico ed ecologicamente sana. Terzo: la soluzione deve essere creativa e non tecnica a senso unico (come aprire le chiuse per controllare le esondazioni, è una soluzione d'ingegneria troppo facile che provoca così tanti problemi ecologici): una compenetrazione tra ecologia, ingegneria ed estetica. E, ancora più importante, la soluzione deve essere autentica (non finta, vera per il luogo e per chi ne fruisce, ad esempio io preferisco utilizzare materiali e piante spontanee locali e non ornamenti esotici), utile (per le persone, la società, l'ambiente) e bella. Se il genuino e l'utile, di solito, sono più facili da definire, il bello è più difficile. Cercherò così innanzitutto il genuino e l'utile: e lascerò che la bellezza segua a ruota (come nel mio progetto Red Ribbon). Preferisco definire questo approccio "minimalismo ecologico": minimalismo non in termini di forma, ma di impatto ecologico o di intervento minimale nei processi e nei metodi naturali, traendone però il massimo beneficio.

Lei è il preside e il fondatore del College of Architecture and Landscape dell'Università di Pechino, ma è anche Visiting Professor ad Harvard. Può dirci in breve la differenza fra l'approccio americano e quello cinese al progetto del paesaggio?
La Cina ha una lunga tradizione di progettazione e arte dei giardini, ma l'architettura del paesaggio e il giardinaggio sono cose profondamente diverse. L'architettura del paesaggio in Cina è fondamentalmente una professione nuova e, per essere chiaramente definita, necessita di ulteriore pratica. Ho ripercorso la genesi dell'architettura cinese del paesaggio, e non dell'arte dei giardini, fino all'arte di sopravvivenza del progettare la terra, edificare le città, irrigare e coltivare. Per me l'architettura del paesaggio non deve trovare la sua origine nell'arte del giardinaggio per diletto delle classi privilegiate.
La parola chiave per me è "arte della sopravvivenza". Il mio corso alla Harvard Graduate School of Design è una grande esperienza per tutti. Oltrepassiamo le barriere di cultura, scala e professione (il corso è sponsorizzato dal dipartimento di architettura del paesaggio e dal dipartimento di progettazione e pianificazione urbana). Cerco di insegnare a una giovane generazione di pianificatori e progettisti a far fronte alla globalizzazione, a essere capaci di lavorare in mezzo ad altre culture. Ma con sensibilità e sapendo coglierne tutti i vantaggi.

Nel 2010 Turenscape ha vinto l'ASLA Professional Awards con il Shanghai Houtan Park, The Qinhuangdao Beach Restoration e il Tianjiin Qiaoyuan Park. Qual è il punto di forza di Turenscape?
Dal 2002 Turenscape ha vinto otto prestigiosi ASLA Awards. La forza dei progetti di Turenscape sta in un approccio fortemente ecologico e culturalmente attento e nella sua integrazione tra ecologia e arte contemporanea. Dall'epoca di Olmstead, il mestiere dell'architettura del paesaggio sembra esssersi diviso tra essere arte o essere scienza (ecologica). Noi in realtà prendiamo una strada intermedia: l'eco-arte. La chiave è formulare una soluzione basata sull'ecologia, ma con un design innovativo. Essere ecologico senza design o arte renderà il professionista invisibile. Annullerà l'identità delle persone. Essere creativi senza ecologia non è sostenibile dal punto di vista etico. Essere culturalmente sensibili non significa necessariamente votarsi alla tradizione. Quello che stiamo cercando di fare è definire un "vernacolare contemporaneo cinese", una nuova estetica. Vogliamo essere autentici, utili: ma anche creatori di bellezza.

Planimetria generale
Planimetria generale
L'ingresso principale al giardino botanico è realizzato con mattoni d'argilla locale interpretati in modo contemporaneo
L'ingresso principale al giardino botanico è realizzato con mattoni d'argilla locale interpretati in modo contemporaneo
Il Giardino delle Erbe: una serie di cortili come esposizione di erbe e piante utilizzate nella medicina cinese
Il Giardino delle Erbe: una serie di cortili come esposizione di erbe e piante utilizzate nella medicina cinese
Il Giardino delle Erbe
Il Giardino delle Erbe
Il Cortile delle Jujube: il centro visitatori è costruito attorno a degli alberi esistenti di Jujube messi sotto protezione
Il Cortile delle Jujube: il centro visitatori è costruito attorno a degli alberi esistenti di Jujube messi sotto protezione
Il Cortile delle Jujube
Il Cortile delle Jujube
L'asse del suolo: uno spettro di elementi differenti che vanno dalla roccia alla sabbia, in alternanza a piante native e perenni
L'asse del suolo: uno spettro di elementi differenti che vanno dalla roccia alla sabbia, in alternanza a piante native e perenni
Il corridoio dell'erba: erbe native crescono lungo un corridoio serpeggiante che rappresenta il percorso principale dell'intero parco
Il corridoio dell'erba: erbe native crescono lungo un corridoio serpeggiante che rappresenta il percorso principale dell'intero parco
Le terrazze/orti: pesche, pere, mandorle e noci crescono su terrazzamenti disegnati in relazione alla topografia esistente
Le terrazze/orti: pesche, pere, mandorle e noci crescono su terrazzamenti disegnati in relazione alla topografia esistente
La valle: una valle artificiale attraversa una collina artificiale per mostrare gli strati geologici e la varietà delle montagne vicine
La valle: una valle artificiale attraversa una collina artificiale per mostrare gli strati geologici e la varietà delle montagne vicine
La valle
La valle
I Crane Pavilions: prendono spunto dalle gru che si trovano in un fiume vicino. Sono progettate per offrire ombra, un sostegno ai rampicanti e una seduta per i visitatori.
I Crane Pavilions: prendono spunto dalle gru che si trovano in un fiume vicino. Sono progettate per offrire ombra, un sostegno ai rampicanti e una seduta per i visitatori.

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