Il progetto usa l'architettura come strumento per interagire con il luogo e per svelarne le caratteristiche. Sebbene composta da due unità, la costruzione è pensata come un unico corpo: adagiata sul pendio, si protende verso la pianura sottostante. Collocata nella zona superiore del lotto, presenta un ingresso privilegiato dall'alto.
L'edificio si caratterizza per l'interazione con il paesaggio: come elemento di contaminazione e manipolazione della realtà circostante attraverso forma e superfici esterne; come organizzazione degli spazi interni attraverso una totale permeabilità visiva e spaziale organizzata lungo l'asse longitudinale.
Si è così sviluppata l'idea di un'architettura mimetica, percepibile attraverso angoli visuali profondamente diversi. L'artificialità della nuova costruzione si esprime in forma mimetica e l'approccio dall'esterno è caratterizzato dall'accesso alla casa dall'alto: il tetto piano diviene l'unico elemento percepibile dalla strada e, con la sua linea, ridefinisce il paesaggio sottostante.
Questa geometria che sembra volersi imporre sulla realtà viene, invece, contaminata e assume su di sé, sulla propria pelle, caratteri di incertezza e mutevolezza. Il rivestimento esterno dell'edificio – un manto di erba sintetica – è, al tempo stesso, una trama astratta e familiare: un'invenzione dell'uomo che ha trasformato la natura del paesaggio. All'interno, gli spazi si dispongono e si organizzano secondo il rapporto tra gli utenti e l'ambiente immediatamente circostante; tra la casa ed il terreno in cui è inserita.
L'attenzione all'inserimento ambientale ha previsto soluzioni tecniche ad hoc: facciate e coperture ventilate, integrazione dell'impianto termico con sonde geotermiche, sistema di ricambio dell'aria tramite ventilazione naturale operata mediante condotti interrati. Sono soluzioni che identificano l'edificio come un sistema complesso e integrato di tecnologia, qualità materiche e forma.
Villa bifamiliare a Revigliasco, Torino
Progetto: UdA con Mariabeatrice Picco
Team di progettazione: Andrea Marcante, Valter Camagna, Massimiliano Camoletto con Maby Picco
Collaboratori: Emanuele Franco, Luca Malavolta, Corrado Curti
Anno di realizzazione: 2009
