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Per Jan Kaplicky

Jan Kaplicky è scomparso il 14 gennaio in circostanze sconvolgenti. Lo ricorda Stefano Casciani.

Poeta della fantascienza in architettura, costruttore di landmark gentilmente imponenti come i magazzini Selfridges a Birmingham, fondatore dello studio Future Systems, Jan Kaplicky è scomparso il 14 gennaio in circostanze sconvolgenti. Da tempo separato dalla prima moglie Amanda Levete (con cui aveva portato avanti lo studio e l'educazione del primo figlio Josef), nel 2007 aveva sposato Eliška Fuchsová, che proprio mercoledì aveva dato alla luce la loro figlia Johanka (a Praga, da cui Kaplicky era partito molti anni fa per stabilirsi a Londra). Forse travolto dall'emozione della nuova vita generata, alle 20.30 di sera Kaplicky cade in strada, colpito da un collasso cardiaco. Agenti di polizia cercano di dargli i primi soccorsi, ma la squadra di infermieri che arriva poco dopo non può fare più niente per lui; l'infarto lo ha ucciso.

Sofferto interprete di una grande tradizione d'arte d'avanguardia, quella della Repubblica Cèca interrotta dalla lunga dominazione stalinista, Kaplicky ha saputo rinnovare il linguaggio dell'architettura futuribile, spingendola in una direzione fortemente visionaria: i suoi edifici e i suoi oggetti (da poco era entrata in produzione una sua serie da tavola per Alessi) assomigliano letteralmente a "cose da un altro mondo", da quello spazio esterno che la fantascienza dipinge sempre come oscuro e vagamente minaccioso, ma che per Kaplicky era invece fonte di un'ispirazione sempre nuova, perfino gioiosa nei momenti migliori.

Da completare restano alcune sue opere importanti, come il Museo Ferrari a Modena, una delle nuove stazioni della Metropolitana di Napoli (con Anish Kapoor): per ricordarlo, nella sua particolarissima umanità, sembrano molto adatte le parole da lui stesso pronunciate qualche anno fa, in una intervista per il quotidiano inglese The Observer: "Credo che la creatività dipenda in gran parte dalle nostre relazioni con la gente, i rapporti personali con i nostri compagni di vita o di lavoro. La felicità, o l'infelicità, di ognuno di noi emergerà sempre nelle nostre opere: è il riflesso delle nostre emozioni e le due cose non possono essere mai separate."

Di Kaplicky si può allora dire che la sua è stata una felicità guadagnata con fatica, fatta di grandi idee e opere, forti emozioni, qualche delusione (come il concorso – vinto e poi annullato – per la nuova Biblioteca Nazionale cèca) e un infaticabile spirito d'invenzione, sconfitto solo dall'imprevedibile crudeltà del destino. Stefano Casciani
Birmingham, grandi magazzini Selfridges. Photo Richard Davies
Birmingham, grandi magazzini Selfridges. Photo Richard Davies
Birmingham, grandi magazzini Selfridges. Photo Richard Davies
Birmingham, grandi magazzini Selfridges. Photo Richard Davies
Praga, Biblioteca nazionale
Praga, Biblioteca nazionale
Praga, Biblioteca nazionale
Praga, Biblioteca nazionale
Bettina, servizio da tavola disegnato per Alessi nel 2008
Bettina, servizio da tavola disegnato per Alessi nel 2008

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