Unico memoriale croato della grande guerra mondiale, Jesenovac è l’opera che il 12 maggio riceverà a Treviso il Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino, assegnato ogni anno dalla Fondazione Benetton a un luogo particolarmente denso di valori di natura e memoria.
Domenico Luciani, coordinatore del premio, l’ha definita “una ricerca avventurosa sulla figura di Bogdanovic”, architetto serbo, classe 1922 e autore di altri 20 memoriali nel territorio della ex Jugoslavia. Ma anche uomo di lettere e sindaco di Belgrado tra il 1982 e il 1986. E se il fiore (ma altri lo definiscono una fiaccola o un’eruzione che nasce dalla terra) è un gesto di particolare forza o coraggio, il progetto del paesaggio che lo circonda, fatto di piccoli, delicati movimenti di terra studiati con precisione, è “un gesto coerente con questa esplosione di cemento”, prosegue Luciani. E il perfetto completamento per questo luogo.
Il tema, importante e attuale, è quello di trasformare i luoghi della morte nei luoghi della memoria, ma anche di liberarli dai simboli, dalle facili strumentalizzazioni. Con questo spirito, accanto al monumento è sorto un piccolo museo che ricorda i nomi delle vittime (finora 80.000 schedate e identificate) e racconta quanto è successo lasciando però spazio per una riflessione critica. È la stessa idea che Bogdanovic aveva quando concepì il memoriale: “Ho costruito questo memoriale perché non minaccia nessuno, non deve portare alla vendetta, anche se non deve nascondere la verità”. E.S.
