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La “fabula rasa” di Ambasz alla Triennale di Milano
“Negli Stati Uniti ci si aspetta di ricevere i disegni esecutivi, precisi fino all’ultimo chiodo. In Italia invece, quando sono arrivato con i miei progetti per l’allestimento, tutti si sono stupiti del livello dettaglio. È perché qui non mancano i grandi artigiani, in grado di offrire un valido contributo intellettuale; professionisti che non hanno paura di dire come la pensano e che, quasi sempre, hanno ragione”. A Milano per inaugurare la mostra che la Triennale dedica al suo lavoro, Emilio Ambasz elogia le virtù del “made in Italy”, un paese dove negli ultimi anni è super impegnato in diversi progetti, come la sede Eni di Roma, il villaggio vacanze pugliese di Castellaneta e il lungomare di Rimini.
Architetto, designer e autore, il progettista argentino non è solo l’inventore di oggetti di design di grande successo o il brillante curatore di mostre culto (come “Italy: the new domestic landscape” nel 1972), ma è anche e soprattutto il poeta dell’alleanza tra architettura e natura. Ben raccontata, nel corso della mostra, attraverso alcuni dei suoi lavori più importanti, come la Casa de Retiro Espiritual, isolata dalla terra che la mantiene fresca nel torrido clima della Spagna meridionale.
“Il nuovo messia dell’architettura ambientale”, secondo James Wines, Ambasz ama invece definirsi un principiante o, meglio, un apprendista-inventore capace di commuovere e suscitare emozioni attraverso le sue architetture. E.S.
Fino a 24.7.2005 Emilio Ambasz. Costruire con la Natura Triennale di Milano viale Alemagna 6, Milano T +39-02-72434240 http://www.triennale.it
Casa de Retiro Espiritual, 1978. Cordova, Spagna
Uffici della Monument Tower, 1998. Phoenix, Arizona