La sua rinascita ha offerto però anche l’occasione per ripensare l’edificio in chiave contemporanea. Oltre alla ricostruzione filologica degli elementi perduti, il tempio della lirica veneziano ha guadagnato, tra le altre cose, nuovi spazi, una macchina scenica all’avanguardia e un palcoscenico più ampio.
Una delle innovazioni principali è la sala (da 190 posti), progettata da Aldo Rossi prima della sua scomparsa, e che da lui prende il nome e che, ispirandosi al Teatro Olimpico di Vicenza, riproduce in una quinta scenografica un frammento della Basilica Palladiana. Il progetto, portato avanti (e concluso) da Marco Brandolisio, Giovanni Da Pozzo, Massimo Scheurer e Michele Tadini, sarà inaugurato l’8 ottobre. A presentarla al pubblico saranno i progettisti stessi con un ospite d’eccezione, l’architetto svizzero Hans Kollhoff. E.S.
