Polemiche per il Museo della Tolleranza di Gehry

Trasferire la formula consolidata – 4 milioni di visitatori in 11 anni – del Museo della Tolleranza di Los Angeles in Israele. La sfida, lanciata dal direttore del Centro Simon Wiesenthal, si sta rivelando più difficile del previsto. Lo sottolinea il New York Times che racconta come, ultimato il progetto di Frank Gehry e iniziati i lavori di costruzione nel maggio scorso a Gerusalemme, sono ancora molti i detrattori o quanti non credono che il museo possa (o debba) diventare realtà.

Tra i critici, anche Michael Sorkin che dalle pagine di Architectural Record scrive che l’uso di grandi lastre di pietra dalla forma irregolare “evocano scomodamente la `decostruzione' del quartier generale di Arafat a Ramallah, ridotto a un cumulo di macerie dall'esercito israeliano”. Ma non mancano naturalmente i detrattori anche in Israele: il politico Meron Benvenisti, ex vice sindaco di Gerusalemme ha denunciato il museo sul quotidiano Ha'aretz definendolo “illusorio, irrilevante, estraneo e megalomane”.

Perfino gli israeliani più moderati sono dubbiosi che un museo concepito, finanziato e progettato dagli americani possa avere successo. E, situazione più unica che rara, anche i Palestinesi sono d’accordo.

I tempi? La struttura dovrebbe essere pronta non prima del 2008. Ma i finanziamenti si fanno attendere: finora sono stati raccolti 85 milioni dei 200 necessari, da una decina di filantropi statunitensi e canadesi. E.S.

http://www.museumoftolerance.com

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