Tra i critici, anche Michael Sorkin che dalle pagine di Architectural Record scrive che l’uso di grandi lastre di pietra dalla forma irregolare “evocano scomodamente la `decostruzione' del quartier generale di Arafat a Ramallah, ridotto a un cumulo di macerie dall'esercito israeliano”. Ma non mancano naturalmente i detrattori anche in Israele: il politico Meron Benvenisti, ex vice sindaco di Gerusalemme ha denunciato il museo sul quotidiano Ha'aretz definendolo “illusorio, irrilevante, estraneo e megalomane”.
Perfino gli israeliani più moderati sono dubbiosi che un museo concepito, finanziato e progettato dagli americani possa avere successo. E, situazione più unica che rara, anche i Palestinesi sono d’accordo.
I tempi? La struttura dovrebbe essere pronta non prima del 2008. Ma i finanziamenti si fanno attendere: finora sono stati raccolti 85 milioni dei 200 necessari, da una decina di filantropi statunitensi e canadesi. E.S.
http://www.museumoftolerance.com
