Forum 2004 Barcelona. On està en Roig? Dove è Roig?

Un parco tematico per turisti o una nuova forma di spazio pubblico? L’architetto catalano Joan Roig, vestito di rosso, ci guida a visitare gli spazi appena inaugurati di uno dei più grandi progetti urbani europei. Intervista con Joan Roig Fotografia di Francesco Jodice. A cura di Rita Capezzuto.

Stefano Boeri Negli ultimi vent’anni Barcellona è diventata famosa nel mondo per aver reinventato alcune delle più note tipologie di spazio pubblico: piazze, giardini, viali, arene, parchi-gioco, svincoli. Quale modello di spazio pubblico vedi intorno a te?

Joan Roig Nel progettare lo spazio che sto osservando in questo momento, è stata seguita un’idea di stratificazione verticale della città: nel sottosuolo, l’impianto per la depurazione delle acque; al di sopra, una grande piazza aperta; sopra la piazza, un altro strato sospeso fatto di acqua (come nell’edificio di Herzog & de Meuron), oppure di sole e luce (come nella plaza di Torres e Lapeña). È una impostazione chiara, più innovativa di quella che concepisce la città come una somma di singole aree, un episodio accanto all’altro. Lo spazio pubblico proposto dalla grande plaza di Torres e Lapeña mi pare chiaro: è stata progettata una piastra, sopra la quale si può fare tutto; la gente lo potrà riempire, muovendosi in totale libertà, senza costrizioni.

SB Eppure una delle critiche che avevamo registrato durante la costruzione del Forum era che il progetto risultava frammentato e suddiviso in zone private, con il rischio di costruire tanti recinti separati, anziché un nuovo pezzo di città.

JR Oggi questo spazio si presenta come un’area irregolare, senza fluidità, anche perché è stato recintato e si deve pagare un biglietto. Questa però è una situazione provvisoria, per i prossimi sei mesi. Ma oltre che renderlo più fluido, bisognerebbe evitare di determinare la destinazione di ogni parte dello spazio pubblico. Al contrario: l’immensa scalinata tra la plaza di Torres e Lapeña e il porto, che serve solo a collegare questi due punti, viene oggi usata spontaneamente dai bambini per giocare, anche se non è stata pensata per questo uso. E questo è un grande valore...

SB … Dalle tue parole si intuisce che a Barcellona si starebbe realizzando uno spazio pubblico indeterminato, generoso. In controtendenza rispetto al modello delle piazze e degli spazi aperti di Barcellona, fino a oggi caratterizzati da un disegno accurato, che tendeva a predeterminare nei dettagli gli usi di ogni spazio collettivo.

JR Penso che negli anni Ottanta e Novanta noi abbiamo sviluppato un modello in cui la programmazione funzionale dello spazio costituiva il modo principale di pensare il futuro di un luogo collettivo. Qui invece c’è un’area pubblica vuota dove l’uso è secondario. È un po’ quello che succede al Parc Güell di Gaudí, che oggi viene usato in modo libero, al di là del fatto che ci siano le panchine o il colonnato. L’assenza di una destinazione precisa è proprio quello che mi convince di più in questa parte del Forum. Altre aree del Forum, più programmate, rappresentano un déjà-vu nella storia dello spazio pubblico di Barcellona. Torres e Lapeña hanno compiuto un passo in avanti, per esempio introducendo l’uso delle scalinate come un sistema aperto di spazio pubblico…

SB ... Riprendendo il modello delle città barocche e mediterranee...

JR ... Un po’ come nella scalinata di piazza di Spagna a Roma, dove l’uso è indeterminato anche se i dettagli architettonici sono forti e chiari. Lo stesso accade qui, dove l’elemento del corrimano che taglia pezzi di scalinata dà un deciso carattere architettonico all’insieme, lasciandolo però indeterminato negli usi: ci si può sedere e rilassarsi, abbracciare, assistere a uno spettacolo…

SB Anche le architetture – intese come corpi solidi, costruzioni concrete – giocano un ruolo molto importante nel definire il sistema degli spazi pubblici mediterranei. Come funziona, a questo proposito, il triangolo di Herzog & de Meuron?

JR È l’edificio che funziona meglio– tra quelli realizzati per il Forum – insieme alla plaza di Torres e Lapeña. Penso che Herzog e de Meuron non abbiano fatto un edificio, ma piuttosto una ‘coperta’, una piastra sospesa sull’altra piastra del suolo. La gente si raccoglie sotto il ‘porticato’ perimetrale per trovare un po’ d’ombra. È una coperta vigorosa, sotto la quale si abita. Allo stesso modo, il grande pannello fotovoltaico di Torres e Lapeña poteva essere un muro inclinato, una barriera, ma loro sono stati capaci di trasformarlo in un tetto diagonale, sotto il quale la folla scorre, la gente passa. E così è diventato non soltanto una superficie, ma un segno della città.

SB Che cosa pensi degli altri progetti compresi nell’area del Forum?

JR Il parco di Abalos e Herreros mi ha sorpreso. Sono stati intelligenti, hanno capito che dovevano dare una forte impronta artificiale e hanno creato uno spazio alla scala del paesaggio, senza riempirlo di oggetti e segni…

SB Si è molto discusso nei mesi scorsi sul rischio che il Forum 2004 potesse diventare una città turistica, un parco tematico. E per questo il programma del Forum, che si appella invece alla pace, al confronto e alla coabitazione, è stato considerato demagogico dai rappresentanti del Controforum…

JR Dobbiamo evitare un puritanesimo di maniera. È vero: stiamo assistendo alla transizione da una città industriale a una città terziaria, dove prevalgono gli uffici, il commercio e il turismo. Ma questa transizione non è lineare. Negli ultimi anni Barcellona è stata considerata per la sua architettura solo come una città turistica. Ma il turismo è anche un’industria. E un’opera fatta per i turisti vale anche per i cittadini, anche per gli immigrati…

SB … Di solito le comunità di recente immigrazione tendono a usare lo spazio pubblico in modi più liberi e meno codificati rispetto a quelle indigene...

JR Negli anni Ottanta, la concezione dello spazio pubblico a Barcellona si basava su una serie di formule: la piazza per la manifestazione, il recinto per lo sport, il giardino per le essenze, un parco con l’acqua… Sono elementi funzionali che caratterizzano tutti i parchi pubblici di Barcellona. La gente che usciva dai lunghi anni della dittatura di Franco voleva uno spazio pubblico che riflettesse l’immaginario collettivo, e cioè una città che rinasceva, con giardini, verde, piazze, etc. Ma oggi le popolazioni che abitano Barcellona – soprattutto chi vi è arrivato da poco – non hanno lo stesso vocabolario. La parola ‘sport’ non ha lo stesso significato per un marocchino e per uno spagnolo. ‘Basket’, ‘skate’ sono interpretati in modo diverso da noi e dagli immigrati. Il passo in avanti che è stato fatto con questa parte del Forum è l’apertura a diverse possibilità di fruizione, senza confini precisi, senza un’indicazione esclusiva dell’uso. Le altre aree pubbliche del Forum rispondono invece a una concezione dello spazio pubblico più simile a quella degli anni Ottanta: saranno forse più chiare nelle loro destinazioni, ma presto saranno obsolete.
Il gigantesco piano inclinato a trentacinque gradi, disegnato da Torres e Lapeña per accogliere un sistema di cellule fotovoltaiche, è già diventato un forte segno urbano
Il gigantesco piano inclinato a trentacinque gradi, disegnato da Torres e Lapeña per accogliere un sistema di cellule fotovoltaiche, è già diventato un forte segno urbano
Il Centro Congressi di Herzog & de Meuron si sviluppa in un compatto volume triangolare piano. Il programma – che comprende un auditorium, aree espositive, uffici e ristoranti – è organizzato orizzontalmente. Sotto la copertura aggettante, una sorta di grande mantello, si raccolgono le persone per trovare un po’ d’ombra
Il Centro Congressi di Herzog & de Meuron si sviluppa in un compatto volume triangolare piano. Il programma – che comprende un auditorium, aree espositive, uffici e ristoranti – è organizzato orizzontalmente. Sotto la copertura aggettante, una sorta di grande mantello, si raccolgono le persone per trovare un po’ d’ombra
All’interno dell’Esplanade del Forum, a un mese dall’inaugurazione, il Centro Congressi triangolare di Herzog & de Meuron e la pensilina fotovoltaica di Torres e Lapeña si distinguono come i due episodi architettonici con la maggior valenza urbana
All’interno dell’Esplanade del Forum, a un mese dall’inaugurazione, il Centro Congressi triangolare di Herzog & de Meuron e la pensilina fotovoltaica di Torres e Lapeña si distinguono come i due episodi architettonici con la maggior valenza urbana

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