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Renzo Piano a Dallas: un’oasi per la scultura
Cinque padiglioni bassi di travertino – fatto arrivare dall’Italia e invecchiato ad arte – vetro, acciaio e legno di quercia. E, ancora, l’invenzione più sorprendente del progetto, il tetto: coperto da una membrana di alluminio capace di filtrare la luce del sole lasciando entrare solo quella proveniente da nord (escludendo cioè la luce del sud, dai raggi ultravioletti troppo intensi).
È il nuovo Nasher Sculpture Center di Renzo Piano che domani apre ufficialmente i battenti a Dallas, in Texas. A circondarlo, un ampio giardino di querce, cedri, pini afgani, salici piangenti e bambù: un’oasi di verde nel centro cittadino, dominato dal traffico automobilistico. “Il giardino è una continuazione della galleria”, spiega Piano “E il museo è come una parte di giardino, ma con un tetto”.
Ospiterà la collezione di Raymond Nasher: 350 opere tra cui l’originale “Età del Bronzo” di Rodin. E poi sculture di Matisse, Moore, Giacometti, Calder, Mirò e Noguchi: la più vasta collezione privata di scultura moderna.
Voluta e finanziata da Nasher, la struttura è costata 70 milioni di dollari e si trova nel cosiddetto “quartiere delle arti”: 30 ettari dove sorgeranno anche un teatro dell’opera disegnato da Norman Foster e un teatro progettato invece da Rem Koolhaas.
Il giardino di 2mila metri quadrati è stato pensato, insieme all’architetto del paesaggio Peter Walker, per ospitare 25 sculture di grande formato alla volta. Sopra, Nasher Sculpture Center con la scultura Eviva Amore (Mark di Suvero, 2001). Fotografia Tim Hursley
Un innovativo schermo in alluminio, sospeso sopra la copertura, permette di controllare la luce solare che penetra all’interno, eliminando la necessità di ricorrere alla illuminazione artificiale nella maggior parte dei casi
Con una superficie complessiva di 5mila metri quadrati, l’edificio è diviso in 5 padiglioni paralleli: i 3 centrali sono adibiti a gallerie espositive, i due padiglioni più esterni ospiteranno invece un caffè e un negozio. Fotografia Ben Thorne