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Cruz y Ortiz, re della sintesi, in mostra a Siviglia
Il duo di progettisti Antonio Cruz e Antonio Ortiz, è protagonista di un’ampia esposizione a Siviglia, loro città d’origine e quartier generale. Diciotto progetti, ospitati all’interno delle mura del Convento di Nuestra Señora de los Reyes, li consacrano i progettisti andalusi più internazionali del momento. Che, in oltre tre decenni di fruttuosa collaborazione (dal 1971) hanno avuto modo di disseminare le loro idee un po’ per tutta Europa (“Il 50 per cento delle nostre realizzazioni è fuori dalla Spagna, soprattutto in Olanda”, sottolineano): dalle abitazioni sivigliane di calle de Doña María Coronel, con le quali nel 1974 hanno attirato l’attenzione della critica, a tre progetti recenti ad Amsterdam: la biblioteca dell’università di Amsterdam, per la quale a breve cominceranno i lavori, la sistemazione del Rijksmuseum, e una torre di 45 piani (150 metri).
Il filo conduttore di realizzazioni tanto diverse – musei, stadi olimpici, abitazioni, biblioteche, padiglioni espositivi - è racchiuso nel titolo della mostra: “architettura di sintesi”. “Nell’architettura entrano in gioco molti aspetti, ma per noi non esiste un elemento più importante di altri: quello che conta è la loro somma”, spiega Antonio Cruz, “I diversi aspetti: sociale, strutturale, formale, economico e ambientale devono trovare un punto di confluenza nel progetto di architettura”.
Tenendo conto di questi elementi, ogni progetto deve riflettere la soluzione più semplice ed essenziale possibile. Quella di cui proprio non si può fare a meno.
fino a 29.6.2003 Cruz y Ortiz. Arquitectura de síntesis Convento de Nuestra Señora de los Reyes
Lo stadio olimpico di Siviglia
Il padiglione spagnolo per l'expo di Hannover, 2000