Il progetto per il National Museum of Emerging Science and Innovation del gruppo giapponese di Kiyoshi Sakurai, Shigeru Yoshino, Toshiyuki Nakaki, Osame Kodama e Masayuki Orima ha vinto il concorso internazionale L’Architettura Automatica nella sezione riservata ai professionisti del progetto. Il secondo premio è stato assegnato al gruppo guidato da Pietro Zulian per il progetto della nuova chiesa di Canazei, il terzo premio ad Antonio Piva per il restauro e trasformazione in auditorium della chiesa di S. Agostino a Genova.
Nella sezione riservata agli studenti delle facoltà di architettura e ingegneria e agli istituti di progettazione il premio è stato assegnato al progetto “Dune-Intrecci-Tessuti” di Giovanni Travaglione della Facoltà di Architettura della Università degli Studi di Napoli Ferdinando II.
La mostra dei progetti presentati al concorso, organizzato da DITEC S.p.A., è una rassegna di progetti di architettura che abbiano saputo impiegare ed integrare nella propria espressione i sistemi di automazione per ingressi, per la gestione di serramenti, facciate e coperture trasparenti o per il controllo della luce naturale.
La giuria era presieduta da Gabriele Del Mese dello studio Ove Arup e composta da Marc Landowski dell’Ecole d’architecture di Parigi, Giancarlo Rosa della Facoltà di Architettura La Sapienza di Roma, Marco Imperadori della Facoltà di Ingegneria di Lecco del Politecnico di Milano, Fabrizio Bianchetti direttore della rivista Frames, e Armando Vecchi consigliere delegato della DITEC S.p.A.
E’ stato presentato anche il concorso internazionale per il prossimo anno, intitolato “Forum progetto uomo”, dedicato alla progettazione per un utenza più ampia del normotipo, che possa soddisfare le esigenze abitative di bambini, adulti, anziani.
Un incontro della sezione Naturpolis organizzato da EdicomEdizioni e ANAB Associazione Nazionale Architettura Bioecologica si è svolto giovedì 20 sul tema del costruire sostenibile. L’argomento delle esperienze, portate da Marco Moro, Elena Lavezzo dell’MCA di Bologna, Eike Minke, Marco Brambilla e Pietro Carmine, è stato quello dei concorsi di progettazione in Italia per realizzazioni nel campo della bioedilizia.
Sunweek e Saiedue Living sono stati gli organizzatori di due giornate di studio, rispettivamente sulle esperienze e prospettive di sviluppo per le energie rinnovabili in Italia e nei paesi mediterranei e sull’integrazione solare nell’edilizia e le opportunità del mercato europeo e l’offerta italiana in questo campo. Tra gli intervenuti rappresentanti dei Ministeri e delle Regioni, tecnici e teorici del settore, operatori aziendali.
Nello spazio centrale del Centro Servizi, dedicato tradizionalmente alle mostre, all’interno dell’iniziativa Focus Emotional Living è stato allestita quest’anno la mostra “Le case dell’emozione”. La Casa del Lusso, la Casa del Benessere, la Casa Pied-à-Terre e la Casa della Seduzione hanno il compito di “…sottolineare con forza gli stili abitativi, quasi esasperandoli, e creare nuove atmosfere”.
Nonostante la presenza di oggetti di artisti di indiscutibile valore (Alessandro Mendini, Nicola Evangelisti, Denis Santachiara, Michele Chiossi, Elio Fiorucci, Krizia, i fratelli Campana, Nicola Bolla, Omar Galliani, Ottomar Kiefer, Claudio Porcarelli, Jacopo Foggini e altri) e l’alto risultato qualitativo dello sforzo delle aziende coinvolte nel progetto, le quattro case, prive di alcuna valenza spaziale e distributiva, non trasmettono emozioni e tradiscono le intenzioni della mostra.
