Un paio di loro ha scelto, in modo convenzionale, di ‘correre’ in solitario: si tratta dello studio berlinese di Daniel Libeskind e del londinese Foster and Partners. Gli altri candidati invece hanno colto al volo l’eccezionalità dell’occasione – gli occhi del mondo intero, come mai prima d’ora, sono puntati sul futuro del WTC – per provare a collaborare in quattro nutriti raggruppamenti. All’insegna dell’eterogeneità: sia per nazionalità sia per disciplina, visto che al loro interno troviamo architetti sì, ma anche artisti, grafici e ingegneri. Un primo schieramento è composto da quattro firme newyorkesi: Richard Meier, Peter Eisenman, Charles Gwathmey e Steven Holl.
Il gruppo ‘United Architects’ è invece formato da un’eterogenea collaborazione di star internazionali per lo più ‘giovani’: Reiser Umemoto (New York); Foreign Office Architects (Londra); Greg Lynn FORM (Los Angeles); Imaginary Forces (New York e Los Angeles); Kevin Kenon Architect (New York); e UN Studio (Amsterdam).
‘THINK’, è il nome del team ‘guidato’ dal giapponese Shigeru Ban (Tokyo) che porta con sé altri nove professionisti, per lo più statunitensi: Frederic Schwartz, Ken Smith, Rafael Vinoly con Arup (tutti di New York); William Moorish (Charlottesville, Virginia); David Rockwell (New York); e Jane Marie Smith (Baltimora); Buro Happold Engineers (Bath); e Jorg Schlaich, (Stoccarda).
Il quarto raggruppamento è quello di SOM (Skidmore Owings & Merrill, New York), con Field Operations (New York e Philadelphia); Tom Leader (Berkeley); Michael Maltzan (Los Angeles); Neutelings Riedijk (Rotterdam); e SANAA (Tokyo). A fare parte del team anche quattro artisti: Inigo Manglano-Ovalle, Rita McBride, Jessica Stockholder e Elyn Zimmerman.
Ciascuno dei sei gruppi riceverà 40mila dollari per sviluppare nuove linee guida di progetto. Non dovranno mancare spazi per il commercio, un “powerful skyline element” e una promenade su West Street, unico elemento che ha avuto un riscontro positivo nelle proposte avanzate in luglio dallo studio Beyer Blinder Belle, che continuerà a svolgere attività di consulenza. Le impronte del vecchio World Trade Center rimarranno libere sul terreno Già alla fine dell’anno le proposte dovrebbero essere circoscritte a tre, con un piano di massima per la primavera del 2003.
