Questo è, in sintesi, l’elemento che li lega, oltre al fatto di prevedere tutti un vasto parco alla memoria circondato da un gruppo di grattacieli tra i 32 e gli 85 piani, quindi sempre più bassi rispetto ai 110 piani delle torri distrutte nell’attentato dell’11 settembre.
“Si tratta solo di ipotesi di lavoro e non di un piano definitivo, che saranno sottoposte al giudizio dell’opinione pubblica”, ha sottolineato John Whitehead presidente della LMDC definendo le sei proposte “un momento importante per la nostra città e per il nostro Paese”. Sul tavolo da disegno sono infatti state vagliate alternative che differiscono soprattutto per quanto riguarda la viabilità, il layout degli isolati e la posizione degli edifici.
Quattro proposte su sei lasciano libero lo spazio prima occupato dalle Twin Towers, mentre tutte collegano Greenwich Street da nord a sud attraverso l’area del WTC, e cinque ipotizzano insediamenti residenziali a sud di Liberty Street.
Al di là delle differenze progettuali, obiettivo della New York Port Authority, proprietaria dei terreni, rimane ricostruire 1 milione e 22mila metri quadrati di uffici, 56mila metri quadrati di negozi e altrettanti di albergo, oltre a una stazione sotterranea e a nuovi spazi culturali.
Entro la metà di settembre le proposte saranno ridotte a tre, per concludersi con la scelta di un unico progetto entro la fine dell’anno. I tempi di realizzazione? Non prima del 2005.
Un discorso a parte è invece quello che coinvolge il memoriale, che sarà oggetto di un concorso internazionale aperto non solo agli architetti ma a chiunque desideri partecipare.
http://www.renewnyc.org/concepts.htm
