Ed è proprio per mettere quanto più possibile il museo in armonia con la natura del Golden Gate Park nel quale è immerso che l’architetto italiano ha pensato a un’“architettura verde”, a una costruzione organica nella forma e nei materiali che unificherà i dodici edifici dell’Academy che sono stati costruiti nell’arco di otto anni. Il grande elemento che farà da trait-d’union è il tetto, ondulato e verde come le colline della California. “L’ho pensato come una membrana stesa sugli elementi del museo” ha dichiarato Piano “le sue ‘bolle’o rigonfiature corrispondono alle due grandi geosfere che ospitano il planetarium e la foresta tropicale”.
Sul tetto, una parte del quale si potrà visitare grazie a una terrazza accessibile, ci sarà terra vera e piante tipiche di un eco-sistema naturale oltre che la brezza della costa californiana, catturata tra le sue onde e convogliata all’interno degli spazi espositivi: aria condizionata ‘al naturale’. “La piazza centrale avrà un microclima particolare” precisa ancora “prodotto dalla combinazione del sole e dei venti, una sintesi delle condizioni climatiche di San Francisco.
Naturalmente, anche la parte costruttiva in senso stretto seguirà dettami ‘sostenibili’: verrà utilizzato tanto legno e altri materiali riciclabili per gli edifici, e l’acqua dell’Oceano per alimentare l’acquario e raffreddare gli edifici stessi. Durante la fase costruttiva – che avrà inizio nel 2004 per concludersi dopo quattro anni – l’Academy si sposterà temporaneamente in un’altra sede a San Francisco e proporrà una nutrita serie di mostre ed eventi su tutta la Bay Area. Il costo complessivo dell’operazione – comprensivo di lavori di costruzione, allestimento mostre e trasloco nella sede provvisoria – si aggira attorno a 370 milioni di dollari americani.
http://www.calacademy.org
http://www.rpbw.it

