I suoi ideatori lo propongono come una struttura innovativa, una sorta di anti-museo all’interno del quale sarà possibile ‘vivere’ le realtà di diverse metropoli del mondo: San Paolo, Parigi, Los Angeles, Tokyo e Singapore, oltre, naturalmente a Manchester.
‘Urbis’ – questo il nome del museo che aprirà i battenti il 26 giugno a Manchester – possiede, in effetti, una ‘collezione’ del tutto particolare, fatta com’è di esperienze umane e di storie raccontate dalle persone che le hanno realmente vissute. Personaggi che hanno creato lo spazio urbano, dove oggi si trova a vivere la maggior parte della popolazione mondiale.
Quello proposto da Urbis è, insomma, un percorso di sopravvivenza (interattivo e multimediale) all’interno della ‘giungla’ urbana contemporanea. Si comincia con una salita nell’ascensore vetrato lunga un minuto per immergersi subito dopo nelle quattro aree espositive: ‘Arrive’ (perché le persone si trasferiscono in una città?), ‘Change’ (per capire il modo in cui si cambia o si è cambiati dalla città), ‘Order’ (sul tentativo di controllare) e ‘Explore’ (dove ciascuno può provare a costruire la sua città ideale).
Nuovo di zecca è anche l’edificio, disegnato dallo studio londinese Ian Simpson Architects: una torre, avvolta da una ‘pelle’ di vetro, alta 36 metri e immersa nel verde dei giardini del (nuovo anch’esso) Millenium Quarter.
https://www.urbis.org.uk
A Manchester, un museo ‘racconta’ la città contemporanea
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- 23 maggio 2002