Il manifesto di Toshiko Mori e Steven Holl è in edicola insieme alla monografia a loro dedicata e pubblicata come supplemento a Domus 1074, dicembre 2022.
Pur essendo due persone con interessi diversi, condividiamo le stesse conoscenze e convinzioni, ma anche la volontà di mettere in discussione e migliorare collettivamente la situazione dell’architettura del nostro tempo. Vogliamo mettere in atto un dialogo che prenda le distanze da una polarizzazione estrema e aspiri, invece, a modellare una comunità capace di promuovere uno scambio d’idee informato e ricco di sfumature.
Invece di fare riferimento alle tradizionali categorie di architettura, arte e design, preferiamo riconoscere che tutto è collegato. Il cambiamento climatico del nostro pianeta è legato alle migrazioni sociali, alla conservazione del paesaggio naturale e alle condizioni urbane. Ugualmente sfumati sono i confini tra arte e design: quando l’artista Olafur Eliasson progetta e costruisce architetture, dobbiamo classificarle come arte? Quando Henri Matisse costruiva la cappella di Vence, faceva architettura?
Oltre ad avere confini sfumati tra loro, architettura, arte e design sono arti collegate alla scienza e alle lotte sociali. Noi ci auguriamo d’introdurre prospettive di riflessione e rifrazione che aiutino a pensare alle vite che viviamo, ripercorrendo l’impostazione originaria di Domus. L’architettura è una disciplina fatta di conoscenze allargate, non solo di ricerche intellettuali ed estetiche: stabilisce punti di collegamento all’interno della società, tra la natura e gli esseri umani, nel corso tempo. Siamo tutti individui che vivono su questo fragile pianeta, e siamo tutti connessi. In quanto architetti, siamo al servizio del mondo e della comunità. Per questo, nel corso del 2023 daremo vita a una piattaforma collettiva per promuovere un dialogo aperto.
Immagine in apertura: Toshiko Mori, Blurred Boundaries