5 nuovi progetti di Jean Nouvel che forse non conosci ancora

Raccontiamo alcuni dei più notevoli edifici progettati dal nuovo guest editor di Domus dal 2018 a oggi.

A guidare Domus verso il traguardo dei 100 anni, sarà quest’anno il premio Pritzker francese Jean Nouvel. Il nuovo Guest Editor vuole dedicare il suo progetto editoriale all’architettura di carattere, concentratosi sulle caratteristiche spaziali degli edifici e sulla loro relazione con l’arte. Nella monografia a lui dedicata, che sarà in edicola a dicembre, insieme al suo manifesti d’intenti, abbiamo ripercorso le opere dell’architetto attraverso cinque opere recentissime, architetture che si distinguono sia per il loro ruolo nel contesto, sia per per la loro espressività formale.

Henderson Cifi Tiadi

Foto 10 Studio  

Foto 10 Studio  

Foto 10 Studio  

Foto 10 Studio  

Foto 10 Studio  

Foto 10 Studio  

Foto 10 Studio  

Foto 10 Studio  

Foto 10 Studio  

Foto 10 Studio  

Foto 10 Studio  

Foto 10 Studio  

Foto 10 Studio  

Foto 10 Studio  

Foto 10 Studio  

Foto 10 Studio  

Pianta del primo piano interrato

Courtesy Jean Nouvel – Ateliers Jean Nouvel

Pianta del secondo piano interrato

Courtesy Jean Nouvel – Ateliers Jean Nouvel

Sezione trasversale

Courtesy Jean Nouvel – Ateliers Jean Nouvel

Modello

Courtesy Jean Nouvel – Ateliers Jean Nouvel

Quando nel 2010 l’architetto francese aveva aperto la sede locale del suo studio a Shanghai, la più cosmopolita delle metropoli cinesi, il cantiere dell’Henderson Cifi Tiadi era già avviato. Aperto al pubblico nel 2021, il progetto è un nuovo capitolo nella storia secolare di ibridazione e circolazione di modelli spaziali occidentali e orientali. L’edificio multipiano di negozi e spazi per la ristorazione presenta una configurazione interna convenzionale, ma che dimostra la sua intuizione spaziale nella scomposizione della sua volumetria in quattro blocchi indipendenti. Ispirandosi ai tradizionali mercati cinesi nel disegno spaziale, una gerarchia chiara, in termini di scala e modalità d’uso, si definisce tra gli assi carrabili che circondano l’edificio e questo embrione di un reticolo più fitto, minuto e potenzialmente diffuso. Sul piano linguistico, invece, l’edificio si mostra alla metropoli con una facciata di “mille giare”, variazione vernacolare e locale della passione contemporanea della facciata verde.

Stelios Ioannou LRC

Foto Odile Fillion

Foto Odile Fillion

Foto Odile Fillion

Foto Odile Fillion

Foto Odile Fillion

Foto Odile Fillion

Foto Odile Fillion

Foto Odile Fillion

Foto Odile Fillion

Foto Odile Fillion

Foto Odile Fillion

Foto Odile Fillion

Foto Odile Fillion

Foto Odile Fillion

Foto Yiorgis Yerolymbos

Foto Yiorgis Yerolymbos

Foto Odile Fillion

Foto Odile Fillion

Foto Odile Fillion

Foto Elisabeth Kather

A0-00-A101 D8 Planimetria

Courtesy Jean Nouvel – Ateliers Jean Nouvel

Pianta del piano terra

Courtesy Jean Nouvel – Ateliers Jean Nouvel

Sezione AA

Courtesy Jean Nouvel – Ateliers Jean Nouvel

Sezione BB

Courtesy Jean Nouvel – Ateliers Jean Nouvel

Nel paesaggio pianeggiante a sud di Nicosia,  Ateliers Jean Nouvel ha curato la progettazione dello Stelios Ioannou Learning Resource Center, un’ampliamento dell’Università di Cipro. La sua morbida silhouette crea un’originale assonanza con il paesaggio circostante: il Learning Center non guarda al contesto costruito, ma a quello naturale, nasce dalla terra e cresce topograficamente più che architettonicamente. Il cuore dell’edificio è costituito dalla biblioteca: un cilindro cavo di cemento armato a vista che attraversa il corpo amorfo in tutti i suoi piani, coronato da una cupola traslucida.  Qui, una cono-scultura trafigge lo spazio, richiamando quell’impegno tridimensionale già presenti nei grandi magazzini Galeries Lafayette di Berlino. All’esterno del cilindro, troviamo dei cubi di vetro rosso sospesi sul lungo corridoio di distribuzione che ruota attorno al nucleo, creando uno scenografico contrasto.

Ycone La Confluence

Foto Lida Guan

RH2690-0197

Foto Roland Halbe

Foto Lida Guan

Foto Lida Guan

Foto Lida Guan

Foto Lida Guan

Foto Lida Guan

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Foto Roland Halbe

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Foto Roland Halbe

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Foto Roland Halbe

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Foto Roland Halbe

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Foto Roland Halbe

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Foto Roland Halbe

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Foto Roland Halbe

RH2690-0139

Gli schemi che definiscono la distribuzione della palette di 21 colori (sulla facciata interna) e delle cinque tipologie di vetro (su quella esterna)

Courtesy Jean Nouvel – Ateliers Jean Nouvel

Courtesy Jean Nouvel – Ateliers Jean Nouvel

Courtesy Jean Nouvel – Ateliers Jean Nouvel

Courtesy Jean Nouvel – Ateliers Jean Nouvel

A Lione, la rigenerazione del quartiere La Confluence, lanciata nel 1999 e ancora in corso, ha segnato la transizione definitiva da città industriale del Novecento a metropoli contemporanea. Per i 150 ettari da riconvertire, i master plan sono stati affinati a Francois Grether e poi Herzog & de Meuron, mentre i progetti degli edifici e degli spazi pubblici sono stati parcellizzati tra una miriade di architetti. È in questo contesto che viene completata nel 2019 Icone: una torre residenziale di volumetria notevole, che raggiunge i 53 m di altezza e che ospita due livelli di parcheggi, un piano terra di servizi aperti al pubblico e un totale di 92 alloggi. All’involucro edilizio vero e proprio si sovrappone una seconda pelle di telai metallici, concettualmente indipendente rispetto al volume sottostante, che si allontana da esso assumendo una configurazione geometrica propria, dimostranti un approccio dichiaratamente cinematografico dell’architetto.

Dolce & Gabbana

Foto © Ateliers Jean Nouvel, Jean Nouvel Design

Foto © Ateliers Jean Nouvel, Jean Nouvel Design

Foto © Ateliers Jean Nouvel, Jean Nouvel Design

Foto © Ateliers Jean Nouvel, Jean Nouvel Design

Foto © Ateliers Jean Nouvel, Jean Nouvel Design

Foto © Ateliers Jean Nouvel, Jean Nouvel Design

Foto © Ateliers Jean Nouvel, Jean Nouvel Design

Foto © Ateliers Jean Nouvel, Jean Nouvel Design

Foto © Ateliers Jean Nouvel, Jean Nouvel Design

Foto © Ateliers Jean Nouvel, Jean Nouvel Design

Foto © Ateliers Jean Nouvel, Jean Nouvel Design

Foto © Ateliers Jean Nouvel, Jean Nouvel Design

Foto © Ateliers Jean Nouvel, Jean Nouvel Design

Foto © Ateliers Jean Nouvel, Jean Nouvel Design

Foto © Ateliers Jean Nouvel, Jean Nouvel Design

Piante

Courtesy Jean Nouvel – Ateliers Jean Nouvel

Sezione AA

Courtesy Jean Nouvel – Ateliers Jean Nouvel

Dopo lo showroom milanese in via Montenapoleone, Ateliers Jean Nouvel ha realizzato per Dolce & Gabbana il nuovo negozio del marchio collocato in un moderno quartiere di Seoul. Qui lo studio opta per un edificio sobrio posto su un lotto d’angolo, il quale esprime una deliberata volontà di rottura rispetto al contesto: quattro piloni rivestiti in granito nero, sembrano racchiudere una lanterna magica. Il cuore dell’edificio è costituito da un cilindro centrale trasparente che ospita lo spazio di vendita, parcellizzato poi lungo una rampa a spirale. Matericamente gli interni sono connotati da alluminio nero anodizzato, vetro tinto nero e cemento grigio, mentre il legno di mango degli elementi di arredo conferisce un accento di contrasto. L’effetto di landmark della piccola architettura è poi enfatizzato di notte, quando gli abiti e i gioielli in esposizione paiono galleggiare sulla rampa contenuta nel cilindro trasparente.

Museum of Art Pudong

Foto Chen Hao

Foto Zhang Yong

Foto Chen Hao

Foto Chen Hao

Foto Chen Hao

Foto Chen Hao

Foto Chen Hao

Foto Chen Hao

Foto Chen Hao

Foto Chen Hao

Foto Chen Hao

Foto Chen Hao

Foto Chen Hao

Foto Chen Hao

Foto Chen Hao

Foto Li Wei

Planimetria

Courtesy Jean Nouvel – Ateliers Jean Nouvel

Pianta del primo piano

Courtesy Jean Nouvel – Ateliers Jean Nouvel

Sezione AA

Courtesy Jean Nouvel – Ateliers Jean Nouvel

Sempre a Shangai, nel distretto di Pudong, lo studio ha terminato nel 2021 il Museum of Art Pudong, che brilla nel contesto eterogeneo per la sua stereometrica purezza per il suo cartesiano rigore. Sul fronte verso il fiume l’edificio mostra un volto straordinariamente semplice: un grane schermo rettangolare di vetro inquadrato in una cornice di candido granito. Un’icona silente che si protegge dal rumore metropolitano mediante un’ampia fascia di terreno e una cortina di vegetazione. Gli spazi interni sono dominati dal medesimo bianco e da un’asciuttezza geometrica, cui fa da contrappunto soltanto il rivestimento scuro dell’auditorium. La luce naturale penetra dalle pareti attraverso tagli a tutt’altezza, o ancora dal soffitto attraverso lucernari.