Pedrali: come evolvono gli spazi outdoor

Ne abbiamo parlato con il designer francese Patrick Jouin, che per l’azienda bergamasca ha realizzato due nuovi progetti svelati in occasione del Salone del Mobile.

Quello dell’outdoor, negli ultimi anni, è diventato un tema centrale nella progettazione. La pandemia ci ha portato a riscoprire l’importanza degli spazi esterni, dai giardini ai balconi, passando per le terrazze. Pedrali, azienda bergamasca, produce tra le altre cose arredi pensati per vivere al meglio l’outdoor, collaborando con progettisti di primo piano e impiegando materiali resistenti agli agenti atmosferici, alla salsedine e ai raggi solari, per preservarne nel tempo la bellezza e la qualità. Durante l’edizione di giugno del Salone del Mobile, all’interno di uno stand firmato da Calvi Brambilla, Pedrali ha svelato due nuovi progetti per esterni, Reva Cocoon e Héra lounge, realizzati dal francese Patrick Jouin: vivere al meglio la vita en plein air, con il medesimo grado di comfort degli ambient indoor.

Il tema dell’outdoor, così come la relazione tra interni ed esterni, è sempre più importante. Come si è evoluto questo spazio negli ultimi anni?
In questi ultimi anni, caratterizzati da pandemia e lockdown, a cui si aggiunge anche l’inesorabile densificazione del tessuto urbano, abbiamo preso consapevolezza del fatto che avvertiamo sempre più la mancanza della natura e dello spazio. Poter stare all’aperto è fondamentale per il nostro benessere mentale, per far emergere le nostre migliori idee. La pandemia ha dimostrato, tanto più a chi ne ha avuto accesso limitato, quanto lo spazio aperto sia per noi essenziale. Questa crisi ha portato alla ribalta la disuguaglianza nell’accesso agli spazi verdi all’interno della nostra società, e le disparità tra quartieri in termini di qualità e manutenzione. 
Il rapporto con l’ambiente esterno è divenuto un tema cruciale. I café, i giardini pubblici, i bistrot e le terrazze sono spazi che l’arredo deve riuscire a riconquistare. Per farlo, ci si aspetta qualità, non per forza quantità, non ci servono molti elementi: basta una sedia, un piccolo divanetto e siamo felici. 
Per me, si tratta piuttosto di un’evoluzione sociale, una trasformazione che sta avvenendo rapidamente, correlata al cambiamento climatico e alle catastrofi naturali ad esso connesse. Ma si tratta anche di un rapporto ambivalente con la natura, che amiamo, ma distruggiamo, un vizio che parla di noi e che dovrebbe invitarci alla riflessione. 
In qualità di designer, mi impegno sempre a realizzare un buon prodotto, facendo attenzione all’uso dei materiali. Al giorno d’oggi si ricerca la qualità, abbiamo bisogno di stare all’aria aperta, ma mentre prima ci si sedeva su sedie in plastica poco resistenti, oggi portiamo all’esterno la stessa qualità un tempo esclusivamente riservata agli spazi interni dal momento che le nuove tecnologie ci consentono di farlo. I prodotti outdoor sono pensati per resistere alle condizioni atmosferiche, devono essere leggeri ma al contempo resistenti.

A proposito di outdoor, in occasione del Salone del Mobile ha presentato la collezione Reva Cocoon. Quali sono le caratteristiche progettuali che la contraddistinguono?
Reva Cocoon vuole essere un’isola nel giardino. Questa collezione outdoor invita a ritagliarsi un momento di relax su un terrazzo o a bordo piscina. Questo incordato offre un’apertura all’esterno pur mantenendosi arioso e lasciando filtrare la luce.
L’intreccio in corda di polipropilene accentua la raffinatezza e il carattere quasi vegetale di questa collezione, garantendo al contempo durevolezza, resistenza nel tempo e alle intemperie. Grazie agli ampi cuscini in poliuretano espanso, rivestiti in tessuto idrorepellente, questi arredi sono a prova di macchia e possono essere facilmente puliti con acqua.
Allo stesso tempo, si conserva la versatilità caratteristica della collezione Reva, con la libertà offerta dalla leggerezza della sua struttura in estruso di alluminio sostenuta alle estremità da quattro piedini conici in pressofusione di alluminio. Una leggerezza davvero notevole.

A questa si affianca Héra lounge, una seduta per gli interni che richiama Héra, progettata nel 2019. Cosa significa progettare oggi così importante come una sedia?
Héra Lounge riprende la silhouette della poltroncina Héra disegnata nel 2019 e aggiunge un tassello alla nostra collaborazione con Pedrali nel processo di valorizzazione del legno. Sono convinto che il legno sia il materiale del futuro, perché è uno dei pochissimi materiali che sarà sempre a disposizione.
Questa poltrona è il risultato di un vero e proprio lavoro sull’ergonomia per offrire morbidezza nella postura della schiena. Riprende lo stesso design della poltroncina Héra, seducente per la semplicità e la fluidità delle sue linee, e risponde a un’altra esigenza di seduta, mettendo maggiormente in risalto il comfort di questa collezione. Ciò che amo in particolare è proprio questo gioco per cui si riesce a rendere confortevole un materiale duro.

Esiste un filo conduttore che tiene insieme questi due progetti?
Ciò che accomuna questi due progetti è senza dubbio il fatto che uno stesso produttore possa lavorare materiali così diversi, è come avere più corde su una stessa chitarra, questo arricchisce il dialogo. Inoltre credo che entrambi siano in forte simbiosi con l’artigianato. Per quanto riguarda Reva Cocoon, i nodi non saranno mai posti esattamente nello stesso modo e questa è una sottile differenza dovuta all’intervento manuale, ulteriore testimonianza di questa qualità. Uscire dalla sfera dello standard, dell’iniezione plastica, in cui non è possibile distinguere una cosa dall’altra, è senza alcun dubbio l’aspetto legato anche all’intervento delle mani delle persone, che unisce questi progetti. 

Spostandoci sul tema della sostenibilità, come ha affrontato l’uso dei materiali per questi due nuovi progetti?
In un certo senso all’opposto, in Héra parliamo di legno, che viene tagliato, anziché lasciato a marcire rilasciando la sua anidride carbonica, la intrappoliamo nella sedia. Reva Cocoon è un oggetto quasi «indistruttibile», c’è anche una gran cura nei materiali, tutto può essere smontato senza colle, è possibile separare ogni elemento.

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