Federica Biasi reinterpreta un classico italiano: la tazzina da caffè

Con la famiglia di tazzine LUME Collection, progettate per Nespresso, la designer milanese traghetta la cultura del caffè italiana in ambito internazionale.

LUME Collection è l’ultimo progetto della designer milanese Federica Biasi. Il giovane talento del design italiano ha accettato la sfida di ridisegnare la classica tazzina da caffè, reinterpretando la classica tazzina da caffè italiana in chiave contemporanea e internazionale per il marchio svizzero Nespresso. Biasi ha risposto alle nostre domande, raccontandoci la sua esperienza progettuale.

Ci parli di come è stato progettare un oggetto “super normale” come la tazzina del caffè? Cosa ti ha ispirato nella ricerca?
Parlare di ispirazione non è complesso in questo caso specifico. Mi son fatta guidare dalla funzione e dalla richiesta del brand: reinterpretare la classica tazzina italiana in chiave contemporanea. Quindi ho condotto una ricerca sulle tazzine, anonime o famose, nei bar d’Italia, di Milano e in alcuni luoghi internazionali visitati in viaggi di lavoro e piacere. Il progetto è stato una vera sfida, perché la tazzina è un oggetto molto personale, che entra nelle case e ci accompagna quotidianamente… è uno dei primi accessori con cui entriamo in contatto al mattino appena svegli, qualcosa a cui affezionarsi. Tra Le tazzine d’autore che ho studiato c’è la Bavero di Alessi, progettata da Achille Castiglioni, caratterizzata dalla forma conica e arrotondata, che permette un perfetto impilaggio senza trascurare l’estetica. Di tazzine anonime invece ne ho raccolte tantissime, dalle basse e tozze napoletane a quelle più “anni Novanta”, dalle forme spigolose. 

La ricerca di Federica Biasi per LUME Collection. Foto Virginie Garnier

Cosa hai appreso dal tuo viaggio?
Ho capito che peso e spessore sono le caratteristiche che giocano il ruolo più importante. Per lo spessore ho guardato molto le tazzine napoletane, la cui dimensione ridotta e lo spessore generoso aiutano a mantenere l’aroma in tutte le sue sfumature, essenziale per un’azienda il cui “core” è la vendita del caffè, prima che l’accessorio coordinato. Nel mio design, ho voluto spingere fino all’ultimo millimetro per mantenere una forma arrotondata e allo stesso impilabile. In questo modo la tazzina non è né tonda né quadrata… ma ibrida. Mi piace molto riuscire ad ottenere nuove linee. Quindi parlerei più di studio e ricerca, per apprendere cosa già era stato fatto e cercare di non replicarlo, approfondendo alcuni aspetti che ritenevo essenziali.

Nel tuo viaggio di ricerca sei andata anche all’estero perché volevi che “il prodotto parlasse un linguaggio internazionale”. Ci commenti questa scelta?
Nespresso è un brand conosciuto in tutto il mondo. Gli accessori del marchio devono parlare un linguaggio globale. Il caffè è diffuso ovunque, e la filosofia italiana dell’espresso è solo una delle modalità di consumo della bevanda. Prendiamo ad esempio il Nord Europa, a cui io sono molto affezionata: loro non coltivano la “passione” dell’espresso, ma bevono caffè lunghi e americani. La collezione che sono stata chiamata a disegnare includeva cinque formati. Non aveva senso focalizzare la ricerca solamente sulla tazzina, ma volevo capire come rendere i formati grandi il più confortevoli possibile per pause di lunga durata, come appunto si concedono in altri luoghi. Tutte le tazze fanno parte della stessa famiglia e condividano la stessa forma accomodante.

Federica Biasi. Foto Foto Virginie Garnier

In quali scelte formali e materiche si è tradotta la tua ricerca?
La porcellana come materiale principale era una richiesta dell’azienda. La ricerca che ho fatto sul consumo casalingo invece mi ha dato un riscontro sugli aspetti “freddi” della porcellana lucida. In molti casi le persone collegano il materiale lucido e bianco al caffè del bar e quindi a un’esperienza più distaccata; per questo motivo ho scelto una finitura opaca, che è allo stesso tempo soffice al tatto, mantenendo l’interno lucido sia per questioni di utilizzo e igiene, sia per contrasto estetico. Sempre parlando di contrasto estetico e più o meno per le stesse ragioni sopra citate ho deciso di proporre un piatto in “disaccordo” con la tradizione totale white. I piattini sono di vetro satinato e traslucido, con colori scelti dopo un’ampia ricerca che ha visto al centro “i consumatori tipo”, la relazione con la bevanda e l’azienda.

Collezione:
LUME Collection
Designer:
Federica Biasi
Azienda:
Nespresso
Anno:
2020
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