Una mostra dal sapore non contemporaneo è quella che Fondazione Prada ha ideato e programmato dal 17 Novembre 2022 al 27 Febbraio 2023: “Recycling Beauty”. Un concetto interessante che da spazio ad un approfondimento insolito, ovvero il tema del riuso di antichità greche e romane in contesti post-antichi. La mostra, a cura Salvatore Settis, Anna Anguissola e Denise La Monica, con un progetto allestito ideato da Rem Koolhaas/OMA ha come premessa quella di comprendere e analizzare l’importanza del patrimonio classico nella nostra contemporaneità, per dirla con le parole di Settis: “Una chiave di accesso alla molteplicità delle culture del mondo contemporaneo”. Il concetto di riutilizzo prende forma e si focalizza su un momento ben preciso, ovvero quando l’opera o l’elemento antico abbandona la propria condizione iniziale e si trasforma, o si forma, in un contesto nuovo attivando così una nuova vita e un nuovo circuito artistico.
Recycling Beauty alla Fondazione Prada
Con un progetto di allestimento firmato OMA, “Recycling Beauty” è una mostra sul tema del riuso di antichità greche e romane in contesti post-antichi.
© Roma, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali
© Roma, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali
Courtesy of Ministero della Cultura – Museo Archeologico Nazionale di Napoli
© Staatsbibliothek zu Berlin – PK, Orientabteilung, Diez
Courtesy Ministero della Cultura – Museo Archeologico Nazionale di Napoli
Foto © Governatorato dello Stato della Città del Vaticano – Direzione dei Musei
© Kunsthistorisches Museum Wien, Collection of Greek and Roman Antiquities, KHM-Museumsverband
© Wissenschaftliche Bibliothek der Stadt Trier, Hs 22
Courtesy of Galleria Borghese, photo Luciano Romano
© 2022. Musée di Louvre / RMN-Grand Palais / Photo: Hervé Lewandowski / Dist. Foto SCALA, Firenze
Foto © Governatorato dello Stato della Città del Vaticano – Direzione dei Musei
© Comune di Mantova, Musei Civici, Mantova
© 2022. Musée di Louvre / RMN-Grand Palais / Photo: Hervé Lewandowski / Dist. Foto SCALA, Firenze
© Archivio Fotografico Civici Musei di Brescia. Foto Fotostudio Rapuzzi
© Archivio Fotografico Civici Musei di Brescia. Foto Fotostudio Rapuzzi
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- Valentina Petrucci
- 31 ottobre 2022
Due monumentale frammenti marmorei quali la mano destra e il piede sinistro della statua colossale di Costantino (IV secolo d.C), esposti in genere nel cortile del Palazzo dei Conservatori di Roma, verranno proposti e accostati a una ricostruzione in scala 1:1 del colosso capitolino mai tentata prima. Un progetto assolutamente nuovo e interessante dal punto di vista artistico, archeologico e anche antropologico, il risultato di una collaborazione tra i Musei Capitolini, Fondazione Prada e Facta Foundation, grazie anche alla supervisione scientifica del Sovrintendente capitolino ai beni culturali Claudio Parisi Presicce.
Gruppo di un leone che divora un cavallo, IV secolo a.C.
Mano destra del Colosso di Costantino, 312 d.C.
Tazza Farnese, II–I secolo a.C.
Disegno della Tazza Farnese, 1400–1450 circa, Iran
Donatello, Protome di cavallo (Testa Carafa), post 1454
Stele funeraria del palestrita, 450–430 a.C.
Giovane di Magdalensberg, replica del XVI secolo di una statua romana oggi perduta
Coperta dell’Evangeliario di Ada, ante 326 d.C.
Nicolas Cordier, La Zingarella, 1607–1612
Nicolas Cordier, Moro Borghese, tra il 1607 e il 1612
Sedia termale (latrina), Età adrianea (117–138 d.C.), marmo rosso antico
Trono di Virgilio, II secolo a.C.
Frammento di rilievo con il trono di Saturno, Età giulio-claudia
Dittico consolare di Manlio Boezio, 487 d.C.
Dittico consolare di Manlio Boezio, 487 d.C.