Il Padiglione Danese ha svelato titolo, contenuti e team dietro la sua proposta alla 18esima Mostra Internazionale di Architettura – La Biennale di Venezia.

Curato da Josephine Michau, “Coastal Imaginaries” si focalizzerà su soluzioni progettuali fondate sulla natura per far fronte ai grandi problemi ecologici della nostra epoca, come l’innalzamento del livello dei mari, tempeste e alluvioni. “Gli esseri umani stanno contribuendo a molte delle crisi che dobbiamo affrontare oggi, tra cui la crisi della biodiversità, la crisi climatica, la crisi ambientale e la crisi alimentare. Non abbiamo solo l’occasione, ma anche il dovere, di agire e invertire questa tendenza. E gli architetti che progettano il nostro ambiente fisico giocano un ruolo fondamentale,” ha detto Michau.

Nei due edifici che ospitano il Padiglione Danese – quello di Carl Brummer, del 1932, e quello di Peter Koch, del 1958 – i visitatori potranno scoprire principi concreti su come la natura possa essere utilizzata per la protezione costiera e l’adattamento climatico. Faranno esperienza di una narrazione emozionante che mostrerà – attraverso scenari futuri – come la costa di Copenaghen potrebbe evolversi se verranno impiegate soluzioni fondate sulla natura, ma anche come questi principi possano essere applicati in varie località del mondo.

Lo scenografo e artista di fama internazionale Christian Friedländer, insieme al sound designer Peter Albrechtsen, tradurranno poi questa ricerca in termini spaziali e sensoriali, rendendo l’esperienza dei paesaggi costieri del futuro ancor più tangibile.

“In tutto il mondo, nel corso della storia, ci sono stati esempi di progettazione fondata sulla natura, per lo più legati a tradizioni di adattamento locale per convincere insieme all’acqua. Queste soluzioni si ancorano a una profonda comprensione del contesto specifico del luogo in cui sono state sfruttate”, ha continuano Michau, che porta con sé una vasta gamma di esperti sull’adattamento climatico dei paesaggi costieri. Il team del padiglione è  infatti composto dallo studio di architettura paesaggistica Schønherr e da alcuni dei principali ricercatori, artisti e studenti di varie istituzioni danesi.