10 festival musicali dove l’architettura è protagonista

Dalla hall di un hotel sovietico in Polonia agli igloo sulle montagne austriache, dieci eventi musicali dove il luogo è importante quanto la musica. Ecco i più interessanti, tra architetture e scenari unici al mondo.

1. Unsound – Cracovia, Polonia Le nazioni dell’ex blocco sovietico sono quelle che hanno maggiormente saputo usare i festival musicali come opportunità per rilanciare il turismo. Scenari inusuali uniti a costi contenuti agli occhi dei turisti occidentali hanno contribuito al successo di molteplici eventi, come l’Unsound Festival. Nato nelle cantine dei bar di Cracovia nel 2003, il festival è diventato con il tempo itinerante, raggiungendo Londra, New York, Tiblisi, Minsk e Adelaide. Rimane comunque ben saldo al cuore della sua direzione artistica il concept di portare la crema dell’elettronica emergente in dialogo con l’architettura e l’arte visuale. Ne è esempio una delle sue più celebri location, l’imponente hall dell’Hotel Forum, edificio brutalista risalente all’epoca comunista della nazione. Un connubio perfetto con generi musicali, come la techno, che fanno nutrito uso dell’immaginario post-sovietico. Unsound Festival ha celebrato il suo ventesimo anniversario nel 2022.

L’Hotel Forum, una delle sedi dell’Unsound Festival, Polonia

2. Coachella Valley Music & Art Festival – California, Stati Uniti Un tempo simbolo della crema della musica indie, il Coachella si è evoluto nel più glamour tra i festival musicali, attirando il nuovo jet set internazionale, tra influencer, modelle, e tycoon. Gli outfit del suo eccentrico pubblico e lo scenario mozzafiato della Valle di Coachella, nel deserto dell’Idaho sembrano catturare l’attenzione mediatica più della sua programmazione hipster-chic che unisce pop, indie rock e rap che può contare su cachet astronomici e nomi come Billie Eilish, Tyler, The Creator, Maneskin e Harry Styles. Coachella è, però, anche arte e design grazie a una serie di installazioni come quella dello studio Architensions: cinque torri modulari che riflettono sul rapporto tra uomo e architettura del divertimento invertendo la tendenza all’edilizia suburbana monofamiliare della Coachella Valley. 

Architensions, The Playground. Foto di Julian Bajsel su concessione del Coachella Valley Music and Arts Festival

3. Béton – Le Havre, Francia Musica, cibo e brutalismo, c’è forse qualcosa di meglio per un appassionato di architettura che ambisce a una vacanza sulla costa della Normandia? Le Havre, uno dei principali porti francesi, è stata una delle città europee maggiormente colpite dai bombardamenti durante la Seconda Guerra Mondiale. Oggi l’edilizia della ricostruzione è diventata una forza per la città che dedica il festival musicale Béton al brutalismo, come esplicitato già dal nome che riprende quel “béton brut”, cemento grezzo, con cui nel 1952 Le Corbusier definiva la sua Unité d’Habitation di Marsiglia, ma soprattutto quel cemento armato con cui primo sperimentava Auguste Perret col suo studio, autore all’indomani della guerra della ricostruzione di Le Havre. Tra live, cibo e tour del cemento locale, Béton promette di essere l’ideale saluto all’estate.

Béton, Francia. Foto su concessione di Béton Le Havre

4. Nextones – Val d’Ossola, Italia In un decennio di attività, Nextones ha portato nel territorio della Val d’Ossola un dialogo di ricerca tra la musica elettronica e le arti audiovisive. A renderlo possibile, oltre alle tante installazioni site-specific, è la location principale, una cava di granito dismessa chiamata Tones Teatro Natura, un paesaggio solido dalle apparenze di una costruzione monumentale, con il quale gli artisti hanno interagito lungo gli anni trasformandolo di volta in volta in uno strumento sonoro, o nella componente analogica di opere digitali. Tra loro basta ricordare nomi come Ben Frost, Max Cooper, Holly Herndon e Caterina Barbieri.

Foto Piercarlo Quecchia - Dsl Studio

5. Eden Sessions – Cornovaglia, Regno Unito Circa vent’anni fa, un gruppo di volontari trasformava una cava di creta in Cornovaglia nell’Eden Project, un’ambiziosa realtà a metà tra un hub culturale e una gigantesca serra con lo scopo di dimostrare la possibilità di rigenerare un territorio sterile e sopraffatto dalla mano dell’uomo. Oggi Eden Project è uno dei giardini botanici più affascinanti al mondo e, di conseguenza, una location incantevole per la musica dal vivo. Le Eden Sessions, una kermesse musicale estiva, pensa proprio a portare i concerti tra la natura della Cornovaglia con nomi leggendari che quest’anno includono Noel Gallagher’s High Flying Birds, Lionel Richie, Diana Ross, Nine Inch Nails e Stereophonics tra gli altri. 

La vegetazione e le serre dell’Eden Project rendono unica la location delle Eden Sessions, Regno Unito. Foto su concessione di The Eden Project

6. Terraforma Exo – Milano, Roma, Palermo In linea con lo spirito che sempre più sta caratterizzando i festival a livello globale, Terraforma Exo è l’evoluzione di Terraforma che ha costruito il suo nucleo attorno all’esplorazione ambientale. Sono episodi di natura nella città, ad essere attivati dal lavoro di artisti come Moritz Von Oswald, Bill Kouligas e Lorenzo Senni. A giugno si attiva la Milano del Parco Sempione, tra il giardino della Triennale, la Torre Branca e la Palazzina Appiani; a settembre è il turno del Forte Antenne dentro il parco di Villa Ada a Roma, e a ottobre quello di Villa Tasca a Palermo, tra gli agrumeti dove Wagner aveva composto il terzo atto del Parsifal.

Foto Stefano Mattea

7. Primavera Sound e Sónar – Barcellona, Spagna Praticamente impossibile fare l’elenco dei nomi più famosi che si sono esibiti nella capitale catalana, nei due festival del mese di giugno, riferimenti mondiali uno per la musica indie e avant-pop, l’altro per l’elettronica e le arti digitali. Primavera è radicato nel Parc del Fórum, all’ombra del grande triangolo di Herzog & De Meuron, della monumentale pergola fotovoltaica e degli allestimenti di Alejandro Zaera Polo. Recentemente ha preso possesso degli spazi progettati da Viaplana e Piñon per il CCCB, che una volta assieme al MACBA di Richard Meyer erano sede del diurno di Sónar. Questo ormai ha occupato la storica – e storicista – Fiera ai piedi del Montjuic, spostandosi invece alla nuova Fiera poco distante per la notte. Ma in anni recenti ha aggiunto un programma speciale collegato ad una location del tutto speciale: il Padiglione di Barcellona di Mies van der Rohe.

Foto Martini Ariel

8. Snowbombing – Mayrhofen, Austria Se l’idea di trascorrere una settimana arroventati dal sole del deserto del Nevada non si sposa con il vostro ideale di vacanza, le montagne austriache possono essere la risposta. Snowbombing è un festival unico nel suo genere, in quanto unisce sport invernali alle performance di DJ e band. Nato a inizio millennio sulle Alpi francesi come festa per l’après-ski, lo Snowbombing si è evoluto in un evento articolato che oggi porta artisti provenienti da più generi a esibirsi in location che variano dalle piste da sci a igloo.  

Snowbombing porta il clubbing sulla neve Austriaca. Foto di Carolina Faruolo su concessione di Snowbombing

9. Afrikaburn – Tankwa Karoo, Sudafrica Afrikaburn, come lo statunitense Burning Man, è un formato di evento che riesce a unire il “design” o creazione di installazioni direttamente con la scala della pianificazione territoriale: nel deserto del Tankwa Karoo si genera una città temporanea fatta di architetture effimere, sculture monumentali, e insediamenti dei partecipanti. Si va dalle torri lignee ai templi rituali, destinati a bruciare. L’insediamento – di anno in anno più grande – parte da un nucleo a raggiera, e riflette un’utopia partecipativa fondata su dono, autosufficienza e creatività radicale.

Foto Duncan Rawlinson su Flickr

10. Dalhalla e Dalhalla Opera Festival – Rattvik, Svezia Il lago di Dalhalla in Svezia è uno dei soli tre siti al mondo la cui conformazione è il risultato dell’impatto di un meteorite con la superficie terrestre. Basterebbe questo a rendere la location di questo festival di musica classica unico nel suo genere. Incastonato tra le rocce, il lago è, però, anche un luogo che unisce un panorama mozzafiato a un’acustica eccezionale che lo ha reso ideale e, sopratutto, sufficientemente intimo per performance liriche. La location – utilizzata per concerti a partire dal 1991 su iniziativa di Margareta Dellefors, una cantante lirica in pensione – e oggi dedicata principalmente a singoli concerti, ha ospitato il Dalhalla Opera Festival, uno dei più rinomati appuntamenti nel calendario degli appassionati della classica.

Dalhalla Opera Festival, Svezia. Foto Magnus Aker, Daniel Eriksson su concessione di Dalhalla

L’immaginario familiare del festival musicale estivo fatto di stivali Wellington affondati nel fango della campagna inglese e teste fradice di pioggia che si muovono all’unisono come metronomi appare oggi francamente superato. 

I festival nati durante la Summer of Love dei Sessanta come urgenza controculturale e diy, si sono evoluti nel tempo diventando istituzioni capaci di offrire esperienze per un pubblico esigente, che ama spesso unire la passione per la musica all’opportunità di una vacanza esotica e fuori dagli schemi. 

Questa ricerca passa, oltre che per la curatela del programma musicale, anche per le location: fattore strumentale per lo sviluppo del festival come esperienza capace di coinvolgere gli spettatori su molteplici livelli sensoriali. 

Sono, dunque, tanti e diversi gli eventi sorti nell’ultimo ventennio che fanno di ricerca architettonica e paesaggistica un valore aggiunto al loro cartellone. Consolidati lungo gli anni ’10, si sono confrontati con la crisi pandemica in modi diversi: alcuni mantenendo il loro formato, altri chiudendo il loro percorso, altri ancora esplorando nuove modalità e identità.
Ne proponiamo qui una selezione che, dalle cave di granito agli edifici Hi-Tech, passando per deserti e crateri di meteoriti, sa raccontarci attraverso i festival una definizione contemporanea del concetto di paesaggio.

Immagine di apertura: Nextones , foto Piercarlo Quecchia – Dsl Studio

1. Unsound – Cracovia, Polonia L’Hotel Forum, una delle sedi dell’Unsound Festival, Polonia

Le nazioni dell’ex blocco sovietico sono quelle che hanno maggiormente saputo usare i festival musicali come opportunità per rilanciare il turismo. Scenari inusuali uniti a costi contenuti agli occhi dei turisti occidentali hanno contribuito al successo di molteplici eventi, come l’Unsound Festival. Nato nelle cantine dei bar di Cracovia nel 2003, il festival è diventato con il tempo itinerante, raggiungendo Londra, New York, Tiblisi, Minsk e Adelaide. Rimane comunque ben saldo al cuore della sua direzione artistica il concept di portare la crema dell’elettronica emergente in dialogo con l’architettura e l’arte visuale. Ne è esempio una delle sue più celebri location, l’imponente hall dell’Hotel Forum, edificio brutalista risalente all’epoca comunista della nazione. Un connubio perfetto con generi musicali, come la techno, che fanno nutrito uso dell’immaginario post-sovietico. Unsound Festival ha celebrato il suo ventesimo anniversario nel 2022.

2. Coachella Valley Music & Art Festival – California, Stati Uniti Architensions, The Playground. Foto di Julian Bajsel su concessione del Coachella Valley Music and Arts Festival

Un tempo simbolo della crema della musica indie, il Coachella si è evoluto nel più glamour tra i festival musicali, attirando il nuovo jet set internazionale, tra influencer, modelle, e tycoon. Gli outfit del suo eccentrico pubblico e lo scenario mozzafiato della Valle di Coachella, nel deserto dell’Idaho sembrano catturare l’attenzione mediatica più della sua programmazione hipster-chic che unisce pop, indie rock e rap che può contare su cachet astronomici e nomi come Billie Eilish, Tyler, The Creator, Maneskin e Harry Styles. Coachella è, però, anche arte e design grazie a una serie di installazioni come quella dello studio Architensions: cinque torri modulari che riflettono sul rapporto tra uomo e architettura del divertimento invertendo la tendenza all’edilizia suburbana monofamiliare della Coachella Valley. 

3. Béton – Le Havre, Francia Béton, Francia. Foto su concessione di Béton Le Havre

Musica, cibo e brutalismo, c’è forse qualcosa di meglio per un appassionato di architettura che ambisce a una vacanza sulla costa della Normandia? Le Havre, uno dei principali porti francesi, è stata una delle città europee maggiormente colpite dai bombardamenti durante la Seconda Guerra Mondiale. Oggi l’edilizia della ricostruzione è diventata una forza per la città che dedica il festival musicale Béton al brutalismo, come esplicitato già dal nome che riprende quel “béton brut”, cemento grezzo, con cui nel 1952 Le Corbusier definiva la sua Unité d’Habitation di Marsiglia, ma soprattutto quel cemento armato con cui primo sperimentava Auguste Perret col suo studio, autore all’indomani della guerra della ricostruzione di Le Havre. Tra live, cibo e tour del cemento locale, Béton promette di essere l’ideale saluto all’estate.

4. Nextones – Val d’Ossola, Italia Foto Piercarlo Quecchia - Dsl Studio

In un decennio di attività, Nextones ha portato nel territorio della Val d’Ossola un dialogo di ricerca tra la musica elettronica e le arti audiovisive. A renderlo possibile, oltre alle tante installazioni site-specific, è la location principale, una cava di granito dismessa chiamata Tones Teatro Natura, un paesaggio solido dalle apparenze di una costruzione monumentale, con il quale gli artisti hanno interagito lungo gli anni trasformandolo di volta in volta in uno strumento sonoro, o nella componente analogica di opere digitali. Tra loro basta ricordare nomi come Ben Frost, Max Cooper, Holly Herndon e Caterina Barbieri.

5. Eden Sessions – Cornovaglia, Regno Unito La vegetazione e le serre dell’Eden Project rendono unica la location delle Eden Sessions, Regno Unito. Foto su concessione di The Eden Project

Circa vent’anni fa, un gruppo di volontari trasformava una cava di creta in Cornovaglia nell’Eden Project, un’ambiziosa realtà a metà tra un hub culturale e una gigantesca serra con lo scopo di dimostrare la possibilità di rigenerare un territorio sterile e sopraffatto dalla mano dell’uomo. Oggi Eden Project è uno dei giardini botanici più affascinanti al mondo e, di conseguenza, una location incantevole per la musica dal vivo. Le Eden Sessions, una kermesse musicale estiva, pensa proprio a portare i concerti tra la natura della Cornovaglia con nomi leggendari che quest’anno includono Noel Gallagher’s High Flying Birds, Lionel Richie, Diana Ross, Nine Inch Nails e Stereophonics tra gli altri. 

6. Terraforma Exo – Milano, Roma, Palermo Foto Stefano Mattea

In linea con lo spirito che sempre più sta caratterizzando i festival a livello globale, Terraforma Exo è l’evoluzione di Terraforma che ha costruito il suo nucleo attorno all’esplorazione ambientale. Sono episodi di natura nella città, ad essere attivati dal lavoro di artisti come Moritz Von Oswald, Bill Kouligas e Lorenzo Senni. A giugno si attiva la Milano del Parco Sempione, tra il giardino della Triennale, la Torre Branca e la Palazzina Appiani; a settembre è il turno del Forte Antenne dentro il parco di Villa Ada a Roma, e a ottobre quello di Villa Tasca a Palermo, tra gli agrumeti dove Wagner aveva composto il terzo atto del Parsifal.

7. Primavera Sound e Sónar – Barcellona, Spagna Foto Martini Ariel

Praticamente impossibile fare l’elenco dei nomi più famosi che si sono esibiti nella capitale catalana, nei due festival del mese di giugno, riferimenti mondiali uno per la musica indie e avant-pop, l’altro per l’elettronica e le arti digitali. Primavera è radicato nel Parc del Fórum, all’ombra del grande triangolo di Herzog & De Meuron, della monumentale pergola fotovoltaica e degli allestimenti di Alejandro Zaera Polo. Recentemente ha preso possesso degli spazi progettati da Viaplana e Piñon per il CCCB, che una volta assieme al MACBA di Richard Meyer erano sede del diurno di Sónar. Questo ormai ha occupato la storica – e storicista – Fiera ai piedi del Montjuic, spostandosi invece alla nuova Fiera poco distante per la notte. Ma in anni recenti ha aggiunto un programma speciale collegato ad una location del tutto speciale: il Padiglione di Barcellona di Mies van der Rohe.

8. Snowbombing – Mayrhofen, Austria Snowbombing porta il clubbing sulla neve Austriaca. Foto di Carolina Faruolo su concessione di Snowbombing

Se l’idea di trascorrere una settimana arroventati dal sole del deserto del Nevada non si sposa con il vostro ideale di vacanza, le montagne austriache possono essere la risposta. Snowbombing è un festival unico nel suo genere, in quanto unisce sport invernali alle performance di DJ e band. Nato a inizio millennio sulle Alpi francesi come festa per l’après-ski, lo Snowbombing si è evoluto in un evento articolato che oggi porta artisti provenienti da più generi a esibirsi in location che variano dalle piste da sci a igloo.  

9. Afrikaburn – Tankwa Karoo, Sudafrica Foto Duncan Rawlinson su Flickr

Afrikaburn, come lo statunitense Burning Man, è un formato di evento che riesce a unire il “design” o creazione di installazioni direttamente con la scala della pianificazione territoriale: nel deserto del Tankwa Karoo si genera una città temporanea fatta di architetture effimere, sculture monumentali, e insediamenti dei partecipanti. Si va dalle torri lignee ai templi rituali, destinati a bruciare. L’insediamento – di anno in anno più grande – parte da un nucleo a raggiera, e riflette un’utopia partecipativa fondata su dono, autosufficienza e creatività radicale.

10. Dalhalla e Dalhalla Opera Festival – Rattvik, Svezia Dalhalla Opera Festival, Svezia. Foto Magnus Aker, Daniel Eriksson su concessione di Dalhalla

Il lago di Dalhalla in Svezia è uno dei soli tre siti al mondo la cui conformazione è il risultato dell’impatto di un meteorite con la superficie terrestre. Basterebbe questo a rendere la location di questo festival di musica classica unico nel suo genere. Incastonato tra le rocce, il lago è, però, anche un luogo che unisce un panorama mozzafiato a un’acustica eccezionale che lo ha reso ideale e, sopratutto, sufficientemente intimo per performance liriche. La location – utilizzata per concerti a partire dal 1991 su iniziativa di Margareta Dellefors, una cantante lirica in pensione – e oggi dedicata principalmente a singoli concerti, ha ospitato il Dalhalla Opera Festival, uno dei più rinomati appuntamenti nel calendario degli appassionati della classica.