Ritmi elettronici, architettura e natura per vivere meglio

Il festival di musica elettronica Terraforma ha restituito ancora una volta a incredibili suoni sperimentali in un’atmosfera bucolica fatta di architetture sostenibili.

“Terraforma manifesta la nostra convinzione che nuove dimensioni possono ora essere terraformate”. L’ultima edizione del festival milanese ambientato nei giardini di Villa Arconati ha confermato ancora una volta che un processo sperimentale, interdisciplinare e di alta qualità è possibile. Strutture architettoniche concettuali – come quelle di Matteo Petrucci e dello Studio Zarcola (per le prime edizioni) – possono mettere in scena interpreti elettronici come Bambounou o Paquita Gordon. La grafica di Nathalie Du Pasquier si è sposata con lo spettacolo di Laurie Anderson e il mix complessivo di alberi, statue a forma di sfinge e il labirinto di Fosbury Archtiecture e hanno contribuito a creare un’esperienza multisensoriale dove la lecture di Stefano Mancuso è capitata naturalmente.

La musica, per fortuna, rimane la protagonista assoluta della manifestazione, con una line-up che non delude mai. “Vogliamo far nascere un nuovo concetto di ascolto, per abbracciare tutto ciò che la musica esprime e rivela” afferma il manifesto di Terraforma, un luogo dove “la musica e il suo ascolto riportano l’uomo alle sue frequenze naturali, dove il senso del ritmo è di nuovo legato al contesto”. Terraformare, infatti, esprime il processo di modifica dell’atmosfera di un pianeta per renderlo vivibile, come sulla Terra.

Se questa missione primaria è stata raggiunta con successo, l’aspetto sostenibile dell’evento è stato meno sperimentale del previsto, fermo a un livello consumistico che chiede più radicalità. Può l’atteggiamento del pubblico essere ribaltato escludendo il packaging usa e getta ‘green’, le tazze di plastica rigida e fornendo compostatori per i rifiuti organici? La risposta arriverà sicuramente alla prossima edizione, che aspettiamo trepidamente.

Festival:
Terraforma
Prossima edizione:
luglio 2020
Dove:
Villa Arconati-FAR, Via Madonna Fametta 1, Castellazzo (Milano)

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