La prima casa romana intestata a Pier Paolo Pasolini si trova in via Giovanni Tagliere 3, a Rebibbia, a pochi passi dal polo penitenziario. È l’appartamento a nord-est della Capitale che condivise con la madre dal 1951 al 1954, dove presero forma il romanzo Ragazzi di vita e la raccolta poetica Le ceneri di Gramsci, dove coltivò la sua materia letteraria, il suo sguardo attento alle classi subalterne e la vita di borgata.
Oggi, dopo anni di incertezze, viene restituito alla comunità romana con il nome di Casa Pasolini, entrando ufficialmente nella rete dei Musei nazionali della città di Roma per volontà dei produttori Pietro Valsecchi e Camilla Nesbitt che, dopo averlo acquistato all’asta nel 2022, hanno deciso di donarlo al Ministero della Cultura. Il passaggio si è concretizzato grazie all’intervento della Direzione Generale dei Musei, la quale si è occupata dell’intervento di riqualificazione restituendo all’edificio la sua identità originaria e trasformandolo in un presidio culturale non solo per il quartiere, ma per tutti coloro che desiderano dialogare con la visione artistica e letteraria di Pasolini.
“Ho scelto di acquistare l’appartamento e di donarlo allo Stato perché ritenevo che un’istituzione culturale nazionale potesse garantirne la tutela e la restituzione al pubblico nel modo più adeguato. [...] Il mio desiderio è che questa casa possa vivere davvero per il quartiere e per la città, diventando un luogo di incontro, di studio, di creatività. Vorrei che qui arrivassero studenti, insegnanti, poeti, artisti, scrittori, cineasti; che trovassero, tra queste stanze e nelle strade circostanti, un’energia capace di generare nuove idee e nuove visioni.”
Gli interventi di restauro hanno riguardato il completo adeguamento impiantistico e un recupero delle finiture originarie e degli arredi pertinenti, con l’unica eccezione di una rifunzionalizzazione degli ambienti domestici. Oltre ad ospitare una biblioteca tematica pensata come nucleo di un futuro centro di studio e divulgazione, la vocazione di Casa Pasolini per modelli partecipativi e sperimentali si riflette anche in un ricco palinsesto di laboratori per artisti e studenti, gruppi di lettura, workshop di scrittura, collaborazioni con il carcere, passeggiate narrative e incontri di approfondimento strutturati per entrare in risonanza con le esigenze del quartiere e dei visitatori.
A completare l’inaugurazione, la mostra fotografica curata da Matilde Amaturo e Sabrina Corarze “La verità non sta in un solo Sogno ma in molti Sogni. Le case di Pier Paolo Pasolini a Roma”, in cui sono state raccolte circa quaranta immagini che raccontano amicizie ed eventi significativi nella vita del poeta.
Immagine di apertura: foto dell'interno di Casa Pasolini. Courtesy Direzione Musei statali della città di Roma - Ministero della Cultura