È stato completato il restauro dell’ex mercato comunale QT8, uno dei cuori del Quartiere Triennale Ottava, progettato da Piero Bottoni per l’edizione 1947 della Triennale di Milano. Il 30 settembre 2025 l’edificio ha ufficialmente aperto le sue porte come sede del Centro di Alti Studi sulle Arti Visive (Casva), con una cerimonia alla presenza del sindaco Giuseppe Sala e degli assessori Marco Granelli e Tommaso Sacchi.
La notizia è due volte importante per Milano come città del design, o del progetto in senso lato.
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Prima di tutto per l’esistenza stessa del Casva, che viene valorizzata: creato dal Comune nel 1999, il Centro riunisce archivi professionali di 44 architetti, designer e grafici celebri nel mondo – parliamo di nomi come Enzo Mari, Nanda Vigo, Vittorio Gregotti, Luciano Baldessari, di oggetti come il modello in cemento per la poltrona-guantone Joe di De Pas, D’Urbino e Lomazzi – ma fino a oggi non aveva avuto una sua sede vera e propria. Con l’apertura al Qt8, tutti gli archivi, prima distribuiti tra la Fabbrica del Vapore, i depositi del Castello Sforzesco e le abitazioni dei collezionisti, trovano finalmente una casa unica e accessibile al pubblico.
Poi c’è il quartiere: il QT8 è un piano urbano che nasce per rappresentare l’Italia del dopoguerra, il moderno secondo l’Italia e Milano. Domus l’ha riscoperto e raccontato qui: un grande intervento residenziale per alloggiare gli sfollati del conflitto, al piede del Monte Stella, nato dalle macerie della città trasformata e bombardata. Con Bottoni partecipano al progetto Roberto Menghi, Ettore Sottsass, Gabriele Mucchi, Vico Magistretti e tanti altri. Un quartiere che ha condiviso la vita e lo sviluppo della città fino a oggi, e che con l’arrivo del Casva si arricchisce di un nuovo epicentro culturale, con spazi per eventi e mostre, bookshop, bar e aree dedicate alla ricerca e all’aggregazione.
Dentro la nuova sede del Casva
Il nuovo Casva si sviluppa all’interno dell’ex mercato coperto di via Isernia, un edificio di circa 3.000 metri quadrati restaurato con un intervento che ha preservato le strutture originarie e introdotto soluzioni sostenibili. Gli spazi ospitano sale espositive, laboratori, aule didattiche, aree di consultazione e depositi climatizzati per la conservazione dei materiali d’archivio. L'intervento da 7,3 milioni di euro è stato realizzato in collaborazione con il Dipartimento di Architettura e Studi Urbani del Politecnico di Milano e la Fondazione Triennale.
Un momento particolarmente significativo dell’apertura è stato il ritorno al Qt8 della Donnina di Milano di Marino Marini – scultura in pietra calcarea alta circa 2,30 metri, collocata originariamente sulla sommità del Monte Stella da Piero Bottoni. L’opera – che era da tempo entrata nelle collezioni del Museo del Novecento e aveva subito vari spostamenti – con questa inaugurazione, viene restituita definitivamente al quartiere che l’aveva accolta, ricucendo un legame storico e simbolico tra la città e il Qt8.
