Maison Balenciaga è tutta una questione di immagine: dall’oversize che ingloba e deforma i corpi, al tipico alien look sporcato dal tocco di street style, il brand di Demna Gvasalia vuole, a tutti costi, far parlare di sé. Seguendo religiosamente il proprio credo, il brand ha trasformato un rotolo di scotch in un bracciale avanguardistico, una busta di patatine Lay’s in una borsa distopica, un asciugamano in una gonna, dividendo gli appassionati di moda tra seguaci che osannano la genialità artistica e miscredenti che denunciano la follia sconsiderata.
L’ultima collezione, Pre-Fall 2025, non è stata eccezione: tra le sacre mura dello showroom parigino, è stato Demna in persona a scattare, con il suo iPhone, le foto ufficiali. Protagonista della sessione di styling è stata la calzatura The Zero, la scarpa barefoot realizzata in stampa 3D, in gomma EVA. Il design, pensato dai designer Adrian Perrot Garin e Beini Qian, specializzati in sneakers, si presenta come una suola minimal che copre solo l’alluce e avvolge il tallone.
Il modello sarà acquistabile probabilmente dal prossimo autunno, al prezzo di 450 dollari. Le reazioni, come da copione, sono state contrastanti: chi la definisce una scarpa futurista, chi scarpa non la chiama nemmeno, o chi la trova sostanzialmente inquietante. Il caos sembra essere esattamente ciò che Demna voleva: è difficile continuare a stupire, specialmente quando la gente inizia ad aspettarsi l’inaspettato, ma guardando Balenciaga non si direbbe.
Il marchio continua a sfumare i confini del buon e del cattivo gusto, dell’accettabile e dell’inaccettabile, del sacro e del profano, sfidando il convenzionale senza paura di stravolgere le regole o cadere in controversie. La scarpa The Zero sarà la prima volta in cui sentiremo parlare di Balenciaga quest’anno, ma di certo non sarà l’ultima.

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