“Con le loro vite parallele, gli animali offrono all’uomo una compagnia diversa da quella che può essergli offerta da un altro essere umano. Diversa, perché è una compagnia offerta alla solitudine dell’uomo come specie”. Lo sostiene John Berger nella raccolta di saggi Perché guardiamo gli animali? Affronta invece il tema dal punto di vista progettuale il volume Zoo Buildings, il primo manuale pratico che approfondisce lo zoo come tipologia architettonica. In oltre 500 pagine, Natascha Meuser esamina cinque generazioni di strutture, documentando 30 edifici storici e pionieristici che hanno stabilito nuovi standard in termini di funzionalità ed estetica. Dal più antico, in Europa e nel mondo, che è quello di Vienna, aperto nel 1752, al più famoso e grande del mondo, quello di Berlino. Attraverso planimetrie, alzati, sezioni e foto di grandi dimensioni sono poi analizzati i progetti di 50 zoo internazionali costruiti negli ultimi 20 anni. A completare il volume, 10 parametri di progettazione che possono servire come linee guida per la pianificazione di una struttura zoologica.

Lanciata su Kickstarter un anno fa e finanziata in meno di 10 giorni, Raddar – acronimo di Revue Annuelle de Design / Design Annual Review – è una nuova rivista di progetto interamente dedicata al design che si propone come “uno spazio per esprimersi su argomenti rilevanti per la teoria del design, per i ricercatori giovani ed esperti”. Diretta da Claire Favre Maxwell e Marco Costantini ha l’obiettivo di fare dialogare la ricerca francofona con la scena internzionale del progetto. È pubblicata dal Mudac di Losanna e da T&P Work Unit, con il progetto grafico di Julien Mercier. Bilingue, francese e inglese, avrà cadenza annuale. Il primo numero è dedicato alle funzioni, con la cover progettata da Formafantasma e testi di Vincent Beaubois, Jonas Berthod, Gwenaëlle Bertrand, Claire Brunet, François Burkhardt, Roberto Casati, Catherine Geel e Anna-Maria Meister.

Con un doppio approccio storico e pratico, il volume curato da Rachel Keeton e Michelle Provoost con l’International New Town Institute affronta il tema del progetto delle città africane contemporanee e del ruolo dell’urbanistica. Il libro è composto da un atlante che prende in esame 148 New Town (intese come insediamenti di almeno 10.000 abitanti) e da una serie di saggi che ne descrive e analizza l’origine storica e, infine, da un manuale.

La food designer Chloé Rutzerveld esplora le nuove tecnologie di produzione alimentare e traduce la sua ricerca multidisciplinare in scenari alimentari futuri. Una serie di riflessioni illustrate, a tratti anche provocatorie, coinvolgono i consumatori nel dibattito sui potenziali futuri alimentari. Dai “mini orti” che offrono un pasto completo dopo essere stati stampati in 3D all’allevamento di batteri alla ricerca di un nuovo sistema di alimentazione in cui digeriamo il 100% delle sostanze nutritive (invece dell’attuale 75%).

Da due secoli gli oggetti gonfiabili non smettono di stupire (e divertire) architetti, artisti e designer. Il volume Bubbletecture ne riunisce di ogni dimensione, forma e colore: vestiti e cappelli, edifici, sedie, luci, ciotole e persino portauova oltre a giocattoli e installazioni d’arte provocatorie. Come la panchina urbana di Thor ter Kulve, un rifugio gonfiabile dotato di caricatore USB a energia solare, a partire da una semplice panchina di legno. È realizzata con materiali di riuso e riporta il concetto di casa alle sue caratteristiche essenziali: la protezione dagli agenti atmosferici. E, ancora, come la Ark Nova di Arata Isozaki e Anish Kapoor, sala concerti itinerante nata dopo lo tsunami che ha colpito il Giappone nel 2011.

Uno sguardo inedito alla protostoria mediterranea condotto attraverso la lente, originale e minuziosa, della cultura materiale. Il tutto iscritto nell’orizzonte tecnologico ed economico della logistica e della protoscienza delle costruzioni. L’architetto torinese, naturalizzato marchigiano, Medardo Arduino torna con una chiave d’interpretazione della cultura europea che getta nuove luci sulle vere origini delle celtiche Hallstatt e La Thene.