Il 6 luglio 2018 è stato firmato un accordo tra Virgin Galactic e altre due aziende italiane: anche l’Italia avrà il suo spaceport, ovvero il porto di navicelle spaziali per volare nello spazio. L’accordo è stato preso tra il CEO di Sitael Nicola Zaccheo, il CEO du Altec Vincenzo Giorgio e il CEO di Virgin Galactic George Whitesides. Lo spaceport prenderà il posto dell’aeroporto Taranto Grottaglie. La domanda è: come sarà il nuovo edificio adibito a porto spaziale? Questo è l’esempio dello spaceport di Norman Foster, aperto nel 2014 ma che non ha ancora ospitato viaggi nello spazio per privati. Si trova in un’area del deserto e nelle intenzioni era destinato a ravvivare l’economia locale (nei fatti ancora non c’è traffico spaziale).
IL PROGETTO:
Così come descritto da Foster + Partners è il primo edificio dedicato a questo genere di attività. Dallo spazio riprende la forma del logo di Virgin Galactic, a forma di occhio. È studiato per il minimo impatto sull’ambiente. La forma organica dell’aeroporto sembra uscire dal paesaggio. C’è un attento equilibrio tra accessibilità e privacy. Le aree e gli spazi degli astronauti sono completamente integrati con il resto dell’edificio, mentre le aree più sensibili sono visibili. Dai confini del Nuovo Messico, la forma bassa viene scavata nel paesaggio, viene sfruttata al massimo la luce naturale con la luce diurna dei lucernari. La struttura è sostenibile e compatibile con l’ambiente.
- Progetto:
- Spaceport
- Luogo:
- New Mexico
- Architettura:
- Foster + Partners
- Completamento:
- 2014