Valencia. I migliori progetti spagnoli con la ceramica

A Cevisama 2018 sono stati premiati i vincitori del Tile of Spain Awards. Una cantina sulle colline, le stazioni della metropolitana L9 e un progetto di tesi.

Barcelona L9 metro stations, Garcés – De Seta – Bonet arquitectes, 2016. Tiles of Spain interior award 2018

Un’azienda vinicola di mattoni, tre stazioni metropolitane che esaltano il sottosuolo e un progetto di tesi che unisce paesaggio e archeologia. Questi i tre progetti vincitori del sedicesimo Tile of Spain Awards, accomunati dall’uso virtuoso della ceramica e dal Made in Spain. Premiati durante l’ultima edizione di Cevisama a Valencia, gli architetti Jorge Vidal e Víctor Rahola (Premio architettura), Garcés – De Seta – Bonet Arquitectes (Premio design d’interni) e Rafael López-Toribio (Premio progetto di laurea), scelti da una giuria presieduta dalI’architetto spagnolo Iñaki Abalos.

Oltre ai vincitori, tra i menzionati delle tre categorie l’Hotel Santacreu di Diego López Fuster + Subarquitectura, gli uffici Talleres Gon-Gar di NUA aquitectures, la ristrutturazione di una villa di Aquitectura-G, gli interni Can Picafort di TEd’A arquitecte, e i due progetti di fine anno di Ricardo Fernández González e Laia Reventós Recasens.

Tre stazioni della metropolitana di Barcellona, linea L9.
Disegnata dallo studio Garcés – De Seta – Bonet Arquitectes, vince il premio Interni per l’uso domestico della ceramica a pavimento, in uno spazio pubblico non-finito e radicale. “Erano già stati fatti i lavori di ingegneria,” spiega Daria De Seta, “troviamo gli scavi, il tunnel e la forma della stazione. Ci rendiamo conto che questo paesaggio sotterraneo, che teoricamente l’architetto va addomesticando per renderlo più amabile, più abitabile, in realtà era un vero paesaggio che potevamo risaltare, e di cui ci interessava moltissimo la valenza geotecnica, la potenza delle strutture per gli scavi. Cercare di addomesticarlo, rivestirlo, significava ridurre tutto questo potenziale espressivo. Noi abbiamo voluto accentuare il pathos e la spettacolarità, senza sovrapporre strati e strati di forme e materiali.”

“Tutto doveva manifestarsi in quanto è, tutti gli impianti sono a vista, ma ordinatissimi. Il pavimento ha un ruolo importantissimo perché è quello che ce lo rende abitabile che ci permette di stare nello scavo, nell’inferno, come è stato definito, di scendere in una geografia che non è quella che abitiamo normalmente, che è speculare, è in un’altra parte di città, uno scenario urbano al negativo, invertito. Abbiamo scelto un pavimento comune, porcellanico, che per le sue qualità di sicurezza, di comfort nell’uso e nella manutenzione, sembra un tappeto liscissimo che contrastava col contesto diventando una cosa molto calma, sicura.”

Bodega Mont-Ras
L’ultimo progetto del duo Jorge Vidal e Víctor Rahola vince il premio per l’architettura. La loro Bodega, una cantina incastonata tra i vigneti vicino a Girona, viene scelta per l’uso archetipico di materiali tradizionali e industriali, e della loro capacità di adattarsi all’ambiente e al passare del tempo. “Questo progetto nasce dalla comprensione dell’esperienza della produzione del vino,” spiega Jorge Vidal, “È un prodotto che richiede tranquillità, pazienza e un processo fatto di sensazioni. Credevamo che l’edificio dovesse accompagnare in qualche modo questo processo con armonia. Per questo abbiamo disegnato un edificio molto sensato e logico che nasce dalla terra, dall’umidità, per creare un ambiente idoneo alla produzione vinicola. L’altro aspetto importante è la profondità, l’oscurità e la luce. Uscendo dalla terra, l’edificio è scuro alla base e luminoso all’accesso.”

A landscape garden
Il progetto di laurea di Rafael López-Toribio Moreno vince per l’integrazione di elementi architettonici in un’area archeologica complessa, nel quartiere El Albacín, attorno al Muro Zirí, a Granada. Il concept prevede un nuovo centro per residenti e un ufficio turistico dove l’architettura crea un percorso inframezzato da spazi scenici e viste sul paesaggio. La ceramica offre un senso di continuità all’intero disegno.

Premio:
XVI Tile of Spain Awards
Giuria:
Iñaki Abalos
Vincitori:
Jorge Vidal e Víctor Rahola, Garcés – De Seta – Bonet Arquitectes, Rafael López-Toribio
Fiera:
Cevisama 2018

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