Villar Rojas at Bregenz

Per il 20° anniversario della Kunsthaus Bregenz, Adrián Villar Rojas ha trasformato il museo in un bunker in cemento, nel quale in ultima analisi gli oggetti d’arte vengono salvati.

Adrián Villar Rojas, Two Suns, 2015. Marian Goodman Gallery, New York. Courtesy of Adrián Villar Rojas and Marian Goodman Gallery, New York. © Jörg Baumann
Il piano terra della Kunsthaus Bregenz accoglie la mostra di Adrián Villar Rojas con un piano completamente vuoto. È stato rimosso perfino il bancone della biglietteria. La luce colorata scorre attraverso le finestre. Il dipinto della Madonna del Parto (1450–1475) di Piero della Francesca è stato riprodotto sul pavimento.
Adrián Villar Rojas, The Theater of Disappearance, 2017. Vista della mostra al piano terra, Kunsthaus Bregenz. Photo Jörg Baumann. Courtesy of Adrián Villar Rojas, Marian Goodman Gallery, New York | Paris | London and kurimanzutto, Mexico City. © Adrián Villar Rojas, Kunsthaus Bregenz
Adrián Villar Rojas, The Theater of Disappearance, 2017. Vista della mostra al piano terra, Kunsthaus Bregenz. Photo Jörg Baumann. Courtesy of Adrián Villar Rojas, Marian Goodman Gallery, New York | Paris | London and kurimanzutto, Mexico City. © Adrián Villar Rojas, Kunsthaus Bregenz
La mostra di Villar Rojas si è già assicurata un posto nella storia della Kunsthaus. L’artista ha concepito un passaggio attraverso la cultura umana dalle sue origini alla sua apoteosi, trasformando il museo svizzero in un bunker di cemento, nel quale in ultima analisi vengono salvati gli oggetti d’arte. Villar Rojas, nato nel 1980 a Rosario, Argentina, è diventato famoso per i suoi lavori site-specific. Alla “Bienal del Fin del Mundo 2009” in Patagonia, un’enorme balena in pietra giaceva spiaggiata in un bosco.

 

Per la Biennale di Venezia 2011, l’artista ha eretto una foresta di creature di pietra, che si estendevano fino al soffitto come pilastri surreali. Pensa in termini di periodi geologici, mettendo sullo stesso piano storia e preistoria e futuro. Il primo piano del museo è oscurato, la flora appesa al  soffitto, lo spazio pavimentato in marmo marrone, i fossili all’interno meticolosamente esposti. È un antico luogo di culto che ci porta alle origini dell’uomo o alle volte della sua tragica esistenza? Il secondo piano è sempre oscurato, al centro una copia di Guernica di Picasso (1937).

 

Villar Rojas aggiunge una barra di fuoco che lampeggia lungo il bordo inferiore. L’immagine di un cacciatore barbuto è visualizzata adiacente a uno dei due dinosauri. Un cesto di ferro pende dal soffitto. Gli esseri umani esistono nel mondo e, con loro, il massacro e la violenza. L’atmosfera cambia al piano superiore, tutto bianco. Le gambe del David di Michelangelo (1501–1504) sono esposte in cima a una rampa. L’umanità è arrivata sull’Olimpo, abbandonando la Terra, un ragno cibernetico è l’ultima testimonianza rimasta alla scomparsa dell’uomo – uno scenario post-apocalittico.


fino al 27 agosto 2017
Adrián Villar Rojas. The Theater of Disappearance
Kunsthaus Bregenz
Karl-Tizian-Platz, Bregenz 

Ultime News

Altri articoli di Domus

Leggi tutto
China Germany India Mexico, Central America and Caribbean Sri Lanka Korea icon-camera close icon-comments icon-down-sm icon-download icon-facebook icon-heart icon-heart icon-next-sm icon-next icon-pinterest icon-play icon-plus icon-prev-sm icon-prev Search icon-twitter icon-views icon-instagram