Pritzker Prize 2017

Gli architetti spagnoli Rafael Aranda, Carme Pigem e Ramon Vilalta, anche conosciuti come RCR Arquitectes, sono stati nominati vincitori del Pritzker Architecture Prize 2017.

Rafael Aranda, Carme Pigem e Ramon Vilalta sono stati nominati vincitori del Pritzker Architecture Prize 2017. I tre architetti spagnoli, provenienti da Olot, città della Catalogna, lavorano insieme nella loro città natale dal 1988, anno in cui hanno fondato lo studio RCR Arquitectes.

RCR Arquitectes, El Petit Comte Kindergarten, 2010, Besalú, Girona, Spagna. In collaborazione con J. Puigcorbé
RCR Arquitectes, Bell–Lloc Winery, 2007, Palamós, Girona, Spagna
RCR Arquitectes, El Petit Comte Kindergarten, 2010, Besalú, Girona, Spagna. In collaborazione con J. Puigcorbé
RCR Arquitectes, El Petit Comte Kindergarten, 2010, Besalú, Girona, Spagna. In collaborazione con J. Puigcorbé
RCR Arquitectes, El Petit Comte Kindergarten, 2010, Besalú, Girona, Spagna. In collaborazione con J. Puigcorbé

  La loro opera dimostra un intransigente impegno verso la valorizzazione dei luoghi e del loro racconto, per creare spazi che sono in dialogo con i loro rispettivi contesti. I loro progetti bilanciano con armonia materialità e trasparenza e cercano connessioni tra interno ed esterno. Il risultato è un’architettura emozionale ed esperienziale.

RCR Arquitectes, Soulages Museum, 2014, Rodez, Francia. In collaborazione con G. Trégouët

Mr. Pritzker ha osservato: “La giuria ha selezionato tre architetti che collaborano da quasi tre decenni. Il signor Aranda, la signora e il signor Pigem Vilalta hanno avuto un impatto sulla disciplina non solo per i territori in cui lavorano. Le loro opere comprendono spazi pubblici e privati, spazi dedicati alla cultura e istituzioni educative. Il loro lavoro ha la capacità di relazionarsi intensamente nell’ambiente specifico di ogni sito, testimoniando l’integrità e la profondità del processo progettuale.”

RCR Arquitectes, La Lira Theater Public Open Space, 2011, Ripoll, Girona, Spagna. In collaborazione con J. Puigcorbé