Tony Cragg

La mostra di Tony Cragg al Mudam Luxembourg mostra la grande energia e diversità della sua opera, che approccia questioni che riguardano forma e materia.

Con le sue opere Tony Cragg affronta questioni di forma e materia e associa tecniche della scultura classica con sperimentazioni e ricerche prospettiche. L’artista ritiene che ogni materiale può essere portatore di senso, immaginazione ed emozioni. Per Cragg la scultura è un mezzo che guarda al futuro, e che ha un potenziale inesauribile. Secondo questa concezione, l’arte occupa un territorio a metà tra la realtà organica della natura e la missione funzionalista della produzione indistriale.

<b>In apertura:</b> Tony Cragg, <i>Fields of Heaven</i>, 1998. © Adagp 2017, Parigi – Tony Cragg. Foto Michael Richter. <b>Qui sopra:</b> Tony Cragg, <i>Forminifera</i>, 1994. Collezione Mudam Luxembourg. © Adagp 2017, Parigi – Tony Cragg. Foto Rémi Villaggi – Mudam Luxembourg
Tony Cragg, <i>Early Forms</i>, 1993. © Adagp 2017, Parigi – Tony Cragg. Foto Michael Richter
Tony Cragg, <i>Congregation</i>, 1999. © Adagp 2017, Parigi – Tony Cragg. Foto Michael Richter

  Offrire uno spazio di libertà al di là delle esigenze utilitaristiche  è ciò che costituisce la dimensione politica della sua arte – o di qualsiasi arte – in quanto consente di dare al materiale una nuova forma e di esprimere nuovi sentimenti ed emozioni. “La scultura deve indagare le modalità in cui materiali e forme ci toccano ed emozionano”, dice Cragg. Al di là della ricettività emotiva degli spettatori, richiama soprattutto la capacità intellettuale di percepire analiticamente l’opera, per dare un senso a ciò che si vede.

Tony Cragg, Pool, 2012. © Adagp 2017, Parigi – Tony Cragg. Foto Charles Duprat


fino al 3 settembre 2017
Tony Cragg
a cura di Clément Minighetti
Mudam Luxembourg
3 Park Dräi Eechelen, Lussemburgo