Hello, Robot

Attraverso più di 150 oggetti, ma anche videogiochi e installazioni, il Vitra Design Museum presenta una panoramica sull’attuale boom della robotica.  

Droni per le consegne, sensori intelligenti, Industria 4.0 – da alcuni anni la robotica è entrata nelle nostre vite e sta fortemente cambiando la nostra quotidianità. Il design svolge, in tutto ciò, un ruolo centrale poiché sono proprio i designer a creare le interfacce uomo-macchina. Il Vitra Design Museum presenta una mostra panoramica di ampio respiro che, prima nel suo genere, mira ad analizzare l’attuale boom della robotica. “Hello, Robot. Design between Human and Machine” comprende più di 150 oggetti di design e d’arte, fra cui robot domestici, infermieristici e industriali, ma anche videogiochi, installazioni multimediali, nonché esempi cinematografici e letterari. La mostra propone le molte facce della robotica odierna attirando contemporaneamente l’attenzione su questioni etiche, sociali e politiche ad essa connesse.

<b>In apertura</b>: Sander Burger, <i>Alice Cares</i>, 2015, fotogramma video. © KeyDocs/Alice Cares. <b>Qui ospra</b> Vincent Fournier, Reem B
Francis Bitonti Studio Inc., Molecule Shoe, 2015. stampa 3D, © Francis Bitonti. Photo 2017 Museum of Fine Arts, Boston
Diversi produttori, robot giocattolo vintage, 1956 – 1980. Courtesy of collezione privata. Photo Andreas Sütterlin, 2016
Hajime Sorayama, Sony Corporation, AIBO Entertainment Robot (ERS-110), 1999. Courtesy of collezione privata. Photo Andreas Sütterlin, 2016
Musio k di AKA. © AKA, LLC
Robotlab (ZKM), <i>Manifest</i>, 2008. © robotlab/ZKM
Yves Gellie, Human Version 2.07 Nexi, 2009. © Yves Gellie, Galerie du jour agnès b, Galerie Baudoin Lebon

  Con la digitalizzazione la robotica è stata oggetto nell’ultimo decennio di una ridefinizione radicale. Oggi i robot non costruiscono solo vetture e lavatrici o non ci portano solo da un terminal aeroportuale ad un altro in treni senza conducenti, ma sono presenti nella nostra vita nelle forme più diverse – dagli elettrodomestici comunicanti, il cosiddetto Internet degli oggetti, agli algoritmi di apprendimento automatico nei programmi per computer, chiamati in breve bot. Se un tempo la robotica era dominio di ingegneri ed esperti informatici, oggi sono invece i designer ad influenzare in modo sempre più determinante il suo attuale boom. Sono infatti loro a decidere come e dove incontriamo i robot, quali relazioni creiamo e come interagiamo con loro – o loro con noi.

Christoph Niemann: Robot Morph, 2016. © Christoph Niemann

La mostra si avvicina al mondo robotico in quattro passi. La prima parte della mostra riguarda l’antico entusiasmo della modernità per l’uomo artificiale ed è incentrata sulla cultura popolare e su come essa abbia influenzato la nostra percezione dei robot. La seconda parte si focalizza su quello che fu un ambito determinante per sancire il successo della robotica: sull’industria e sul mondo del lavoro. In questo ambito i robot continuano ancora oggi ad essere visti come una minaccia per i lavoratori dipendenti. “Hello, Robot” vuole tuttavia illustrare il dibattito sul tema analizzandolo da diverse prospettive e presentando una gamma di oggetti comprendente sia robot classici dell’industria che un’istallazione del gruppo RobotLab. In quest’ultima un automa produce manifesti a flusso continuo e solleva la questione su quali siano i confini fra lavoro automatizzato e creatività umana. La terza parte dell’esposizione mostra come oggi la nuova tecnologia diventi sempre più parte integrante della nostra vita quotidiana: come “amico e assistente” nei lavori domestici, nell’assistenza a malati ed anziani, come compagno digitale e addirittura nel sesso virtuale. La quarta parte tratta della continua fusione fra uomo e robotica, per esempio quando viviamo in “edifici adattivi”, ci muoviamo in una cosiddetta “smart city” o ci facciamo impiantare sensori intelligenti.

TRNDlabs, SKEYE Nano 2 FPV. Drone, 2015, Controller e nano drone. © TRNDlabs, 2016
<b>A sinistra</b>: Dunne & Raby, <i>Robot 4: Needy One</i> da <i>Technological Dream Series: No. 1, Robots</i>, 2007. © 2016 Dunne & Raby. Photo Per Tingleff. <b>A destra</b>: Anouk Wipprecht, Spider Dress 2.0, 2015. vestito realizzato con stampa 3D robotica. © Anouk Wipprecht. Photo Jason Perry
<b>A sinistra</b>: ABB Ltd., YuMi®, dual-arm industrial robot, 2015. Collaborative robot © ABB Ltd. <b>A destra</b>: Yonezawa, Directional Robot, 1957. Courtesy of private collection. Photo Andreas Sütterlin, 2016
Shawn Maximo, <i>Going Green</i>, 2016. Vinyl print © Shawn Maximo
Stephan Bogner, Philipp Schmitt e Jonas Voigt, <i>Raising Robotic Natives</i>, 2016, © Jonas Voigt
Elytra Filament Pavilion. Vista della installazione al Victoria & Albert Museum, Londra. © NAARO, 2016
Joris Laarman for MX3D, Bridge Project, 2015. Ponte pedonale realizzato in stampa 3D da robot © Joris Laarman Lab

  La mostra continua nello spazio esterno presentando il Elytra Filament Pavilion. Questo baldacchino, creato secondo principi bionici, è un esempio suggestivo del crescente influsso esercitato dalla robotica sull’architettura. I singoli moduli sono definiti da un algoritmo e poi prodotti con l’ausilio di un robot industriale. Il padiglione è stato realizzato da un gruppo dell’Università di Stoccarda di cui fa parte Achim Menges ed è stato già esposto al Victoria & Albert Museum di Londra.  La mostra è accompagnata da un vasto programma formato da dibattiti, presentazioni cinematografiche, performance e workshop che mirano ad illustrare il tema da diversi punti di vista. Il layout del catalogo è stato creato da un algoritmo in collaborazione con l’agenzia Double Standards di Berlino.  


11 febbraio 2017 – 14 maggio 2017
Hello, Robot. Design between Human and Machine

Curatori: Amelie Klein, Erika Pinner (Vitra Design Museum) / Thomas Geisler, Marlies Wirth (MAK Wien) / Fredo de Smet (Design museum Gent)
Vitra Design Museum
Charles-Eames-Straße 2, Weil am Rhein