Il metodo Lambertucci

Una mostra a Montecassiano rende omaggio alla figura dell’architetto Alfredo Lambertucci, e ne ripercorre l’intera carriera a vent’anni dalla sua scomparsa.

Le Marche di Alfredo Lambertucci
A vent’anni dalla sua scomparsa, l’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Macerata, in collaborazione con il Comune di Montecassiano e il Circolo Culturale Angelita Scaramuccia danno vita a un momento di riflessione sulla figura dell’architetto Alfredo Lambertucci, attraverso la mostra “Le Marche di Alfredo Lambertucci, Legami di Architettura”.
Le Marche di Alfredo Lambertucci
Alfredo Lambertucci: Casa Tulli a Civitanova Marche, 1969
Alfredo Lambertucci rappresenta sicuramente una delle più interessanti figure dell’architettura italiana del Novecento. Nato a Montecassiano il 19 marzo del 1928 studiò a Roma, prima all’Accademia di Belle Arti, poi alla facoltà di Architettura di Roma La Sapienza, a Valle Giulia, dove conseguì la laurea nel 1953. Nella sua vita ha sempre affiancato all’attività professionale, la ricerca universitaria. Prima è stato assistente presso la cattedra di Elementi di composizione tenuta da Roberto Marino; dal 1964, si è dedicato alla libera docenza in Elementi di composizione e dal 1967 ha insegnato Composizione architettonica sempre alla facoltà di Architettura di Roma La Sapienza.
Le Marche di Alfredo Lambertucci
Locandina della mostra “Le Marche di Alfredo Lambertucci, Legami di Architettura”
Il fare artistico di Lambertucci è sempre stato di matrice artigiana, probabilmente figlio della terra in cui è nato. In lui vi è la rinuncia a ogni sorta di protagonismo, tanto che in diversi hanno affermato che la notorietà da egli raggiunta è di molto inferiore a quanto invece avrebbe meritato. Una ricerca da un punto di vista professionale, la sua, silenziosa, legata ai materiali, alla ricerca del più giusto dettaglio, senza perdere mai di vista la visione generale del progetto.
Le Marche di Alfredo Lambertucci
Alfredo Lambertucci: Istituto Tecnico Industriale di Recanati, 1962
Il contesto, con le sue stratificazioni, segni, tracce, rimandi, è sempre stato il suo luogo privilegiato d’indagine. Le sue architetture nascono sempre in risposta alle esigenze concrete del luogo, in un rapporto che può essere colloquiale, ma anche di dichiarata contrapposizione, come nel caso del palazzo Giudiziario di Macerata. Le sue opere più rappresentative vanno rintracciate nel’Istituto di Farmacologia alla Città Universitaria di Roma, la sede della casa editrice Laterza a Bari, il complesso residenziale IACP a Ferrara, la sua residenza privata a Genzano di Roma e soprattutto il complesso residenziale di Vigne Nuove, sempre a Roma. Quest’ultima rappresenta per l’epoca una grande novità, tanto che secondo l'opinione comune è una sorta di terza via in risposta, per ciò che riguarda le unità abitative, alle soluzioni contemporanee di Corviale e Tor Sapienza. Da questo punto di vista si è parlato di “metodo Lambertucci”.
Le Marche di Alfredo Lambertucci
Alfredo Lambertucci: Istituto Tecnico Industriale di Recanati, 1962
La mostra prende in considerazione l’esperienza progettuale che l’architetto intrattiene con la propria regione natia. Vengono infatti esposti, attraverso foto, disegni, articoli e pubblicazioni, i cinque lavori che egli ha realizzato nelle Marche: il complesso parrocchiale di Consalvi, il palazzo di Giustizia di Macerata, l’ITIS (allora Istituto tecnico industriale) “E. Mattei” di Recanati, la scuola Elementare Castelnuovo, sempre a Recanati e la casa del pittore Wladimiro Tulli a Civitanova Marche.
Le Marche di Alfredo Lambertucci
Alfredo Lambertucci: Scuola elementare a Castelnuovo di Recanati, 1962

Fondamentale, nell’analisi del suo lavoro, è il rapporto che Lambertucci intrattiene con le Marche. Una relazione profonda, tanto che le dolci colline marchigiane, piccole stanze a cielo aperto, saranno sempre fonte d’inconscia riflessione da un punto di vista progettuale.

Questo gli permetterà di elaborare in tutta la sua attività professionale un linguaggio, legato ai canoni della Moderna Architettura, ma tenendo sempre in grande considerazione le esigenze del contesto in cui si è via via trovato a lavorare.

In occasione del ventennale della sua morte l’intento è quello di far conoscere meglio, l’importanza di una figura come Alfredo Lambertucci, e ciò che lui ha rappresentato, all’interno del dibattito architettonico marchigiano del secondo Novecento, cercando di immaginare anche cosa avrebbe potuto rappresentare se alcuni dei suoi, molti, progetti rimasti sulla carta per le Marche, avessero trovato realizzazione.


dal 12 novembre 2016 al 4 dicembre 2016
Le Marche di Alfredo Lambertucci, Legami di Architettura
Chiesa di San Marco
piazza Unità d’Italia, Montecassiano

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