Immaculate Cloud

Matthias Bitzer ha concepito la sua mostra a Milano come si costruisce un linguaggio: dipinti, disegni, collage e sculture parlano con una propria grammatica e un proprio lessico.

Matthias Bitzer: Immaculate Cloud, veduta dell'installazione alla galleria Francesca Minini, 2016
Una linea, una curva, un colore, una luce, un riflesso, una traccia sul muro.
 Matthias Bitzer concepisce le sue mostre allo stesso modo in cui si costruisce un linguaggio: dipinti, disegni, collage e sculture parlano con una propria grammatica e un proprio lessico. Si muovono armonicamente nello spazio come parole su una pagina, o note su un pentagramma ritmate da interventi di colore, neon e giochi di riflessi.
Matthias Bitzer: Immaculate Cloud, veduta dell'installazione alla galleria Francesca Minini, 2016
Matthias Bitzer: Immaculate Cloud, veduta dell'installazione alla galleria Francesca Minini, 2016
La variazione dei mezzi espressivi e la combinazione di tutti gli elementi non preclude la sensazione di trovarsi all’interno di un’installazione unitaria; anche negli elementi ornamentali, nelle strutture astratte si può riconoscere un flusso di pensieri, una logica precisa. Il movimento e l’estetica di queste composizioni si espandono nello spazio, elementi geometrici sono ricombinati in pattern più o meno estesi, alterando la prospettiva e suggerendo nuove possibilità visive: Bitzer ci accompagna in una realtà immersiva, dentro un paesaggio caleidoscopico.
Matthias Bitzer: Immaculate Cloud, veduta dell'installazione alla galleria Francesca Minini, 2016
Matthias Bitzer: Immaculate Cloud, veduta dell'installazione alla galleria Francesca Minini, 2016
Ciò che risulta è un amalgama di piani spaziali che si aprono all’interno di una stessa costruzione, legati l’uno all’altro pur appartenendo a diversi ordini di volume e profondità. Bitzer ripensa le categorie di spazio e tempo, le distorce, le liquefa e, al contempo, le contrae. Abbraccia la possibilità che lo spazio possa essere insieme unico e molteplice, infinitamente estendibile, divisibile in compartimenti pur senza alterare le strutture fisiche. Come una nuovola che fluttua delicatamente, tracciando forme impalpabili in continua trasformazione ed evocando sempre nuove associazioni iconografiche.
Matthias Bitzer: Immaculate Cloud, veduta dell'installazione alla galleria Francesca Minini, 2016
Matthias Bitzer: Immaculate Cloud, veduta dell'installazione alla galleria Francesca Minini, 2016
La presenza simultanea di elementi figurativi e astratte composizioni geometriche, forme danzanti, linee dure e movimenti fluidi produce un’atmosfera sensuale che riconduce a un immaginario ricco di memorie e riferimenti e denota una tendenza all’analisi, alla spiegazione, alla ricerca di un contesto. Attraverso i suoi lavori, Bitzer è in grado di catturare e offrire un’esperienza visiva inedita, in cui tempo e spazio sono improbabili e le forme sono private della propria leggibilità, lasciando emergere nuove strutture.
Matthias Bitzer: Immaculate Cloud, veduta dell'installazione alla galleria Francesca Minini, 2016
Matthias Bitzer: Immaculate Cloud, veduta dell'installazione alla galleria Francesca Minini, 2016

fino al 5 novembre 2016
Matthias Bitzer: Immaculate Cloud
Francesca Minini
via Massimiano 25, Milano

Ultime News

Altri articoli di Domus

Leggi tutto
China Germany India Mexico, Central America and Caribbean Sri Lanka Korea icon-camera close icon-comments icon-down-sm icon-download icon-facebook icon-heart icon-heart icon-next-sm icon-next icon-pinterest icon-play icon-plus icon-prev-sm icon-prev Search icon-twitter icon-views icon-instagram