Consolidate or Die

Oslo Pilot lancia un progetto che prende in esame l’abbandono di edifici storici nella città di Oslo mentre le istituzioni culturali si fondono e occupano strutture di nuova costruzione.

Oslo Pilot, Consolidate or die. Munch Museum Exterior 1963. Foto Teigens fotoatelier
Oslo Pilot lancia City of Dislocation, un progetto che si dispiega nell’arco di due anni che prende in esame l’abbandono di edifici storici nella città di Oslo a causa della fusione delle istituzioni culturali che occupano strutture di nuova costruzione.
Munch Museum_Foto Knudsens fotosenter_Copyright DEXTRA Photo
In apertura: Munch Museum Exterior 1963. Photo Teigens fotoatelier. Qui sopra: Munch Museum. Photo Knudsens fotosenter. © DEXTRA Photo
Ideato e sviluppato dagli architetti Johanne Borthne e Vilhelm Christensen, dal curatore e scrittore Martin Braathen e dallo storico dell’architettura Even Smith Wergeland in collaborazione con i curatori di Oslo Pilot Eva González-Sancho e Per Gunnar Eeg-Tverbakk, il progetto lancia con Consolidate or Die, un’analisi interessante di alcuni di questi punti di riferimento storici. Nella sua interezza, il progetto genererà domande pertinenti su come la prosperità economica senza precedenti e il boom della costruzione norvegese sta cambiando il tessuto culturale della città.
Deichmanske bibliotek, hovedutlånet, 1959
Deichmanske bibliotek, 1959. Photo Leif Ørnelund © Oslo Museum

Oggi Oslo affronta una sfida storica. Un numero crescente di edifici storici della città sono in fase di abbandono per la chiusura di istituzioni culturali e sociali che si trasferiscono in nuove strutture costruite su misura. Il ritmo sorprendente con cui questo sta accadendo non solo si lascia   alle spalle edifici ridotti a gusci vuoti, ma priva anche quartieri tradizionali dei loro più grandi beni architettonici e istituzionali.

Non è un caso che molti di edifici significativi della città vengono evacuati in un così breve lasso di tempo. Gli stessi fattori sono di solito in gioco: difficoltà reali e immaginarie di crescita delle rispettive istituzioni, visioni politiche della cultura come una calamita per il turismo e di investimento e una forte convinzione che l’architettura contemporanea sia una soluzione alle sfide istituzionali. Queste tendenze sono intrinsecamente legate a un periodo di crescita economica esplosiva, che ha creato un clima politico in cui i rapidi investimenti di spesa pubblica su nuovi edifici culturali sono diventati un luogo comune.

Parkeringsplass Tullinløkka 1974
Parkeringsplass Tullinløkka, 1974. Photo Leif Ørnelund © Oslo Museum
Una parola chiave qui è consolidamento. Questo processo di consolidamento è evidente a tre livelli: un cambiamento nella cultura delle politiche a livello statale, che ha introdotto nuovi modi di pensare le collezioni museali e gli edifici storici che le ospitavano. Entrambi sono stati sostituiti da altre strategie espositive contemporanee e strutture architettoniche. Questa riforma ha comportato anche drammatici cambiamenti a livello istituzionale. Le istituzioni esistenti sono state incoraggiate a trasformarsi in grandi unità amministrative – da qui la costituzione del Museo Nazionale di Oslo nel 2003. Questo a sua volta ha portato a modifiche sostanziali a livello urbano. Con l’approvazione formale del piano urbanistico Fjord City nel 2003, le istituzioni di nuova formazione hanno avuto la possibilità di trasferirsi sul lungomare della città. Questa strategia urbana ha accelerato la trasformazione istituzionale e architettonica – i due ingranaggi più vitali del consolidamento.
Deichmanske bibliotek
Deichmanske bibliotek, 1959. Photo Leif Ørnelund © Oslo Museum

Questo fenomeno di consolidamento e di abbandono di edifici storici ha chiaramente una serie di conseguenze per quanto riguarda la pianificazione urbanistica e lo sviluppo architettonico, ma anche per l’identità culturale e istituzionale e la vita comunitaria. Alcune di queste conseguenze saranno evidenziate nella prima parte del progetto, Consolidate or Die, che fornirà un sondaggio e l’analisi critica di cinque edifici storici di Oslo che si troveranno ad affrontare l’abbandono nel corso dei prossimi anni: il Museo Nazionale, il Museo di Arte Contemporanea, la Biblioteca Deichmanske, il Museo Munch e il Museo delle Arti decorative e Design.

Nella seconda parte del progetto, City of Dislocation continuerà a studiare e delineare punti di riferimento storici simili, guardando sia avanti che indietro nel tempo per generare idee per i loro possibili usi futuri. Dal 2016 al 2017, il progetto sarà caratterizzato da una serie di presentazioni ed eventi nonché pubblicazioni, progetti digitali e altri formati diversi.
Munch Museum Exterior 1963. Photo Teigens fotoatelier
Munch Museum Exterior 1963. Photo Teigens fotoatelier © DEXTRA Photo

21 gennaio – 18 marzo 2016
City of Dislocation
Part I: Consolidate or Die
Oslo Pilot Project Room
Prinsens Gate 2, Oslo


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