
Un grande dipinto che lambisce il soffitto, sorretto da due strutture metalliche verticali costituisce un fondale per le unfinished figures della parte piu scultorea della mostra. Una di esse è sospesa a soffitto, sorretta da cavi, fluttuante nello spazio quasi a negare il suo peso specifico. La palette è costituita da colori fangosi – forse muffe – la forma sembra cercare di descrivere i resti o forse i preamboli di un corpo. La testa, inarcata all’indietro, si prolunga in indistinti filamenti tendinei, a descrivere fasci di nervi, tendini, tessuto fibroso. Un’altra scultura si erge dal suolo in forma di altorilievo e racchiude una figura descritta in un reticolo da cui cerca di liberarsi.
Due sculture sono rivestite in gesmonite, un materiale con cui l’artista inizia a sperimentare nel 2014, più duro del gesso e di peso nella sua sostanza, ma che può essere levigato dipinto e “trattato” con grande flessibilità, e questo ben si attaglia all’idea trasformativa delle forme di David.
La mise-en-scène della mostra realizzata per la Collezione Maramotti non ha una narrativa esplicita, ma dal modo in cui le opere esistono in funzione reciproca e si confrontano con lo spazio, emerge un contesto narrabile allo spettatore.

Con “Time Flies. A highlight” Esko Männikkö presenta invece una cinquantina di fotografie, selezionate per enfatizzare le affinità e le consonanze della sua ricerca con la Collezione.
Centrali nella poetica di Männikkö sono il tempo come presenza/assenza, cristallizzato nelle sue immagini, il suo magistrale uso della luce e l’estrema attenzione alla dimensione compositiva, che conferiscono ai suoi lavori una sorta di sospensione metafisica. Questi elementi sostanziali e formali hanno ricondotto e accostato il suo lavoro, da parte di certa critica, alla ritrattistica rinascimentale e alle qualità tonali, compositive e luministiche dei dipinti di Vermeer.
Le cornici, recuperate nei mercatini o realizzate su misura con legno di riuso, sono parte essenziale dell’opera e legano il suo lavoro alla tradizione pittorica. Soggetti favoriti nelle sue fotografie sono oggetti, luoghi, persone e stili di vita autentici, a lui familiari, che riflettono al contempo tratti universali dell’umanità. Il suo approccio è pregno di grande rispetto e di sensibilità, mai teso alla documentazione, ma alla ricerca di un’empatia, di un contatto autentico che esalti la bellezza degli aspetti ordinari del quotidiano. Anche i soggetti piu umili e fragili non sono mai vittime, ma vengono ripresi nella loro integra dignità.

17 maggio – 18 ottobre 2015
Enrico “La Caduta” David
17 maggio – 27 settembre 2015
Esko Männikkö
Time Flies. A highlight
Collezione Maramotti
via Fratelli Cervi 66, Reggio Emilia

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