Pierre Paulin: Daybed

Ligne Roset presenta a Parigi la versione rivisitata di Daybed, divanetto firmato Pierre Paulin che si è guadagnato gli onori del Salon des Arts Ménagers nel 1953.

Pierre Paulin, Daybed, Ligne Roset
La seduta Daybed – ribattezzata anche modello 118 dal suo produttore dell’epoca Meubles TV – Thevenin et Vecchione – è il divanetto firmato Pierre Paulin che si è guadagnato gli onori del Salon des Arts Ménagers e della stampa dal 1953.
Rivoluzionario sul mercato francese dagli inizi degli anni Cinquanta, la sua eleganza minimal ha tutte le carte in regola per avere ancora più successo oggi, dopo decenni di sguardi avvezzi a questa economia delle forme. La sensibilità verso i materiali naturali come il legno, il ritorno ai consumi low centrati su prodotti giusti ed essenziali, la nostalgia per gli anni Cinquanta e il ritorno del design scandinavo si aggiungono ai fattori che fanno del divanetto Daybed un oggetto dal fascino attuale.
Pierre Paulin, Daybed, Ligne Roset
Pierre Paulin, Daybed, Ligne Roset
Daybed è stato uno dei prodotti dell’esposizione “100 sièges français 1951–1961” organizzata dal gallerista Pascal Cuisinier nel settembre 2014. L’esposizione raccoglieva una selezione di mobili caratterizzati per la loro funzionalità, la loro innovazione e l’eleganza del loro design.
Concepito come un piccolo divano con tavolino integrato, si trasforma in un divanetto grande per 3/4 persone posizionando i due cuscini dello schienale sul tavolino accanto al cuscino di seduta, o persino in un posto letto extra per una persona. La versione proposta da Ligne Roset combina faggio e noce e la sospensione con cinghie elastiche montata trasversalmente su un telaio in acciaio garantisce una seduta morbida, senza effetto di spostamento laterale.
Pierre Paulin, Daybed, Ligne Roset
Pierre Paulin, Daybed, Ligne Roset

Daybed ha uno stile purificato, di ispirazione giapponese, che valorizza le essenze di legno con un grazioso effetto contrasto tra legno chiaro e legno più scuro. Se il divanetto di Pierre Paulin è posteriore a quello disegnato da George Nelson nel 1948 per la sua casa in campagna di Long Island o alla sua Platform Bench del 1946, esso si inserisce precocemente in una corrente da cui nascerà, sempre nel 1953, il divanetto Refolo di Charlotte Perriand, precursore dei suoi divanetti con scaffale e del Letto simple per la Camera della Maison du Brésil (Cité Internationale Universitaire de Paris) tra il 1956 e il 1959, o il Daybed di George Nakashima nel 1958.

Le sue qualità non sfuggiranno al suo primo editore Meubles TV, che lo integrerà nella sua gamma accanto alle creazioni di Pierre Guariche, Alain Richard o André Monpoix. Una seconda versione verrà realizzata con base in acciaio tubolare laccato nero: giudicata troppo moderna all’epoca, ha scarsi risultati di vendita, il pubblico preferisce la versione interamente in legno, che oggi viene rivisitata da Ligne Roset.



23–27 gennaio 2015
Ligne Roset
Padiglione 8, Stand D61/F62
Maison&Objet
Paris Nord Villepinte

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