

Nell’urgenza della situazione geopolitica in atto, la mostra Too early, too late cerca di analizzare, attraverso l’arte, i luoghi comuni che hanno accompagnato nel tempo lo scontro e il confronto tra l’idea di una tradizione orientale rispetto alla modernità di matrice occidentale.
“Con il collasso dell’Unione Sovietica – scrive il curatore della mostra Marco Scotini – il bipolarismo della Guerra Fredda sembra sia stato sostituito da una nuova dicotomia, quella tra Islam e Occidente, così come il vuoto lasciato dall’alternativa al capitalismo sembra sia stato colmato da identità nazionalistiche, etniche e religiose. Alla vecchia opposizione “politica” sarebbe subentrato piuttosto un “conflitto di civiltà”, a diversi regimi temporali, tra forme culturali arcaiche e avanzate, con l’idea di modernità (al-hadatha) quale discrimine.


a partire dal ritrovamento dell’unica copia rimasta dei filmati di Tel al Zaatar (1977) e attraverso il quadro tracciato dal “Taccuino Persiano” di Michel Foucault per il Corriere della Sera sull’insurrezione pro-Komeini a Teheran (1979).


qualcosa che c’è ma non si vede: dal vento che scuote gli alberi della campagna prima francese poi egiziana, nelle sequenze di Straub-Huillet, al vento dei processi rivoluzionari che rovescia l’ordine della storia. Una revisione dello sguardo sull’Oriente offre, in un segmento spazio-temporale differente, quello della mostra, una diversa narrazione, tra percorsi di dominio e di emancipazione.

22 gennaio – 12 aprile 2015
Too early, too late. Middle East and Modernity
a cura di: Marco Scotini, con Lorenzo Paini
nell’ambito di ArteFiera Collezionismi
Pinacoteca Nazionale di Bologna

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