Phantom Terrains è una piattaforma sperimentale che mira a rispondere a questa domanda traducendo le caratteristiche delle reti wireless in suono. Trasmettendo questo segnale a un paio di apparecchi acustici, l’ascoltatore è in grado di sentire i mutevoli paesaggi di dati che lo circondano. Identificatori di rete, velocità di trasmissione dati e modalità di crittografia sono tradotti in parametri sonori, e le reti familiari diventano riconoscibili dalle loro rappresentazioni uditive.
Il progetto mette in discussione il concetto di tecnologia acustica ausiliaria come protesi, re-immaginandola come un accessorio in grado di superare la capacità del normale udito umano. Utilizzando un’interfaccia audio per comunicare i dati piuttosto che quella visiva, Phantom Terrains esplora l’udito come una piattaforma per la realtà aumentata che ci può immergere in un flusso continuo e dinamico di dati.
Phantom Terrains è un prototipo sviluppato nel 2014 con il sostegno di Nesta e Starkey Hearing. Si tratta di un’incursione sperimentale nel concetto di suono come interfaccia onnipresente, esplorando nuovi modi in cui le informazioni possono essere comunicate attraverso una piattaforma sempre attiva, i cui componenti – secondo i progettisti – saranno elementi fondamentali del personal computing in futuro.
Phantom Terrains
Progetto: Frank Swain e Daniel Jones
Traduzione grafica: Stefanie Posavec
Con il supporto di: Nesta e Starkey Hearing