Per soddisfare questi requisiti, è stato necessario tornare alle origini della catena di sviluppo naturale: le fibre. La scelta è ricaduta sul lino e sulla canapa, due fibre tessili liberiane il cui ecobilancio in materia di consumo idrico e distanze di trasporto è nettamente preferibile rispetto a quello del cotone. Per ottenere il materiale più morbido utilizzato per le T-shirt, le due fibre tessili sopraccitate vengono miscelate al Modal, fibra anch’essa biodegradabile, ottenuta dal legno di faggio.
La globalizzazione dell’industria tessile e l’avanzata del cotone di più semplice lavorazione si sono tradotte nel declino di molti siti produttivi europei. Il processo di sviluppo di F-abric ha pertanto comportato un lasso di tempo di ben cinque anni.
Una T-shirt o un pantalone non può ritenersi un tessuto compostabile in sintonia col ciclo biologico: ecco perché anche gli altri componenti, come le fodere, l'etichetta e la cimosa, sono completamente biodegradabili. In più, si è rinunciato in toto ai rivetti e, al posto del più economico filo da cucito standard in poliestere, è stato utilizzato un filo compostabile alternativo. Un vero clou sono poi i bottoni metallici dei pantaloni: per garantire la compostabilità del capo, essi si possono applicare e rimuovere all’occorrenza grazie a un meccanismo brevettato.
Dopo cinque anni di attività di sviluppo e svariate sessioni di prova con i collaboratori, Freitag dispone oggi di tessuti realizzati integralmente con fibre europee prodotte entro un raggio massimo di 2.500 km, degradabili in toto in qualsiasi compostiera.
F-abric
Design e produzione: Freitag