Chiesa e arte

Nella nuova chiesa di Bergamo gli architetti Zublena e Traversi con gli artisti Arienti, Mastrovito, Ferrariofreres interpretano in modo contemporaneo il rapporto tra arte e architettura.

Zublena, Traversi, Chiesa di San Giuseppe, Arienti
La nuova chiesa sorge a cerniera tra il Nuovo Ospedale e la città, così come l’ampio sagrato davanti all’entrata è fondamentale spazio di collegamento dell’edificio con il luogo in cui sorge.
Il semplice volume parallelepipedo della chiesa adotta un linguaggio architettonico forte e sobrio che colloquia in maniera efficace con quello imponente del complesso ospedaliero.
Zublena, Traversi, Chiesa di San Giuseppe, Bergamo
In apertura: dettaglio dell'opera di Stefano Arienti; qui sopra: Zublena, Traversi, Chiesa di San Giuseppe, Bergamo

L’involucro esterno, composto da una superficie vibratile formata da un serrato susseguirsi di snelli elementi verticali in calcestruzzo bianco, si configura come una sorta di grande “velario” che protegge il luogo sacro, e nello stesso tempo lo cela e lo esalta.

Chi arriva dalla piazza, una volta superato il “velario” e lo stretto filtro, entra subito nella grande ed ariosa aula liturgica, definita da alte pareti rivestite con grandi pannelli in calcestruzzo, sui quali l’artista Stefano Arienti ha realizzato l’immagine di un giardino mediterraneo. L’opera è illuminata dall’alto dal fascio di luce che dal lucernario perimetrale scende lungo le pareti e le separa dalla copertura, così che questa sembra levitare leggera sopra le teste dei fedeli.

Zublena, Traversi, Chiesa di San Giuseppe, Bergamo
Zublena, Traversi, Chiesa di San Giuseppe, Bergamo

Le piccole forature circolari disposte con andamento aleatorio sulle pareti, permettono alla luce naturale di penetrare all’interno, alleggerendo il peso visivo della massa muraria, arricchendone le immagini su di essa presenti.

Tre absidi, ospitano altrettante opere, ravvivate anch’esse da una fonte nascosta di illuminazione zenitale, che tende a smaterializzare il fondale della chiesa.

I teli in maglia metallica a soffitto, che seguono curvature diverse al fine di gestire l’acustica dello spazio, evocano una rappresentazione stilizzata delle nuvole e degli spazi celesti che decoravano anticamente le cupole delle chiese.

Parrocchia di San Giuseppe sposo di Maria Vergine, Bergamo
Architetto: Aymeric Zublena; Pippo e Ferdinando Traversi
Strutture: ing. Donato Romano – E.T.S. Engineering and Technical Services s.p.a. 
Impianti: ing. Mauro Strada, Steam s.r.l.; ing. Cesare e Roberto Taddia – Progettisti associati Tecnarc s.r.l.
Light design: Progetto generale Telmotor s.p.a.; illuminazione absidi: Sara Moroni, Laura Rottoli – Mauri elettroforniture s.p.a.
Direzione lavori: arch. Giuseppe Capetti, collaboratore ing. Diego Pasta – Alex servizi s.r.l.
Artisti: Stefano Arienti, Andrea Mastrovito, Ferrariofreres
Anno: 2014

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