Per chi vive in città, gli input di cartelloni pubblicitari, insegne, automobii e persone che ci circondano sono moltissimi. Studiando l’approssimarsi dell’osservatore allo spazio ci si è resi conto che il piano visivamente più rilevante dall’esterno è il soffitto, sul quale lo studio portoghese si è concentrato. L’uso della luce diretta tende a riscaldare lo spazio e a creare coni d’ombra che rendono il luogo poco invitante. Lo stesso accade nell’ambito sonoro: il rumore derivante dal rimbombo del suono persiste.
Gli architetti dello studio Paulo Merlini arquitectura per risolvere questi problemi, hanno deciso di rompere le onde sonore e rifrangere la luce. Hanno così creato un secondo soffitto, che nasce dalla ripetizione di strisce di legno.
Le strisce di legno sono posizionate in modo da scendere a formare due pareti. Quando ci si muove nello spazio, ci si rende conto che alcune forme apparentemente nascoste sono presenti sui muri. Queste forme sono un’astrazione del nuovo logo. L’intenzione è quella di rafforzare l’immagine dell’azienda.
“Ci piace pensare ai nostri interventi come manipolazione positiva del cervello umano. Ci siamo concentrati sul dare input positivi a tutti e cinque sensi (quando possibile) e, come conseguenza, rendere le persone più felici.”
Bakery
Gondomar, Porto
Architetti: Paulo Merlini/ Paulo Merlini arquitectura
Collaboratori: André Santos Silva
Cliente: Gondodoce
Area: 460 mq
Realizzazione: 2013
Photo: João Morgado