Stefano Tonchi, editor-in-chief di W magazine, propone di trasformarlo in un format che gira il mondo; al brunch del primo giorno di apertura, tra gli altri, anche Pepi Marchetti Franchi, direttore della galleria Gagosian di Roma, Godfrey Deeny di Le Figaro e Renzo Rosso.
Il giorno seguente appare anche Maurizio Cattelan, il “santo protettore” dei dieci giovani artisti veneziani (Thomas Braida, Fabio De Meo, Marco Gobbi, Massimiliano Gottardi, Luca Migliorino, Valerio Nicolai, Barbara Prenka, Valentina Roselli, Caterina Rossato e Serena Vestrucci), che si aggirano per la casa e il suo cortile, entrambi affollati, contenti ma vagamente disorientati.
Intanto, Roberto Zancan, vicedirettore di Domus, e Carlo Biasia chiacchierano nel salotto con alcuni degli artisti, sorseggiando un caffè; lo stesso giorno si aggirano interessati per le stanze della casa anche le collezioniste Warly Tomei e Umberta Beretta, Brendon Mahoney di Family Business, gli architetti ed ex-direttori di Domus Alessandro Mendini e Flavio Albanese, Stefano Chiodi del MACRO, il gallerista Daniele Balice…
Linda Yablonsky, contributor di artforum.com e del New York Times, commenta “Adoro questo spirito comunitario, radicato in una cornice seicentesca eppure completamente contemporaneo. Siete riusciti a trasformare il mondo digitale in qualcosa di molto reale, oserei dire materiale”.
Fino al 24 Novembre 2013
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Ca' Soranzo, Campiello dei Calagheri (vicino al Teatro La Fenice)
Fermate vaporetto: S. Maria del Giglio o Accademia, Venezia