The Little Book of Kabul

Restano ancora otto giorni per contribuire a realizzare il progetto crowdfunding di Lorenzo Tugnoli e Francesca Recchia: un libro di parole e immagini che, mostrando l'opera di artisti, artigiani, designer e musicisti, rivela il volto meno noto della capitale afgana.

In Afghanistan non ci sono solo guerre e violenza, c'è una cultura ricca e complessa che i media e i telegiornali sembrano ignorare. Ci sono artisti, artigiani, designer, musicisti che giorno dopo giorno cercano di preservare un senso di normalità tale da consentire l'espressione della propria creatività. The Little Book of Kabul è il progetto di Lorenzo Tugnoli e Francesca Recchia di un libro che vuole rivelare questo volto nascosto della città. Un libro d'istanti, parole e immagini che racconta Kabul da una prospettiva diversa. Dopo averci pensato a lungo, gli autori hanno deciso di lavorare in pellicola: fotografie in bianco e nero di piccolo e medio formato. L'ispirazione viene da disegni e schizzi a matita e inchiostro, tanto per le foto che per i testi: non un lungo saggio, ma una raccolta d'istantanee, di dettagli e piccoli ritratti che ricostruiscono il complesso collage della vita quotidiana della Kabul creativa.

The Little Book of Kabul guarda al futuro, alla transizione del 2014. C'è un grande interesse internazionale per le questioni legate ai giovani, all'arte e alla cultura, ma in pochi s'interrogano sulla sostenibilità di lungo periodo degli investimenti stranieri in questo settore. "Il nostro interesse è quello di costruire una prospettiva critica che guardi al di là dei circoli internazionali. La domanda principale che il libro si pone è legata al poi, a ciò che resterà dopo il 2014 e a quale possa essere il ruolo della produzione culturale in questa fase di cambiamento politico", spiega Francesca Recchia.  
<i>The Little Book of Kabul</i>, progetto di Lorenzo Tugnoli e Francesca Recchia
The Little Book of Kabul, progetto di Lorenzo Tugnoli e Francesca Recchia
"Per rispondere a queste domande, in The Little Book of Kabul 'seguiamo' una serie di artisti che vivono a Kabul, passiamo del tempo con loro, ci facciamo raccontare delle storie, che vogliamo poi ricostruire attraverso piccoli ritratti e frammenti poetici", prosegue. Fino a questo momento il progetto è stato completamente autofinanziato, ma per essere ultimato ha bisogno del contributo dei futuri lettori. È partita quindi una campagna di raccolta fondi (avviata su Indigogo) per coprire le spese vive legate alla ricerca: viaggi, trasporti e traduzioni. Con un contributo di 59 $, gli autori chiedono un "investimento", un atto di fiducia: quello di comperare il libro in anticipo - un libro che si preannuncia una lettura interessante e un bell'oggetto da conservare, un libro da leggere e da sfogliare, un libro di fotografie bello ed economicamente accessibile.

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